Domenica, 1 ottobre 2023
Sull’opera d’arte "Prendi i soldi e scappa" di Jens Haaning
La storia, in breve. Un museo danese, di Alborg, nel 2021 commissiona un’opera all’artista concettuale danese Jens Haaning. L’artista aveva prodotto, anni fa, due tele nelle quali “fisicamente” aveva incollato le banconote vere che rappresentano il reddito medio annuo di un cittadino austriaco e di uno danese. Il museo fornisce perciò all’artista circa 67 mila euro in banconote per un’opera simile, ma l’artista le trattiene e invia invece al museo due tele completamente bianche, titolate «Take The Money and Run», prendi i soldi e scappa. La notizia: un tribunale, qualche giorno fa, ha ordinato all’artista di restituire il denaro, dando così ragione al museo, che gli aveva fatto causa. No: non ci siamo. Le due tele bianche, piacciano o no, sono state incluse in una mostra (fino a gennaio 2022) presso lo stesso museo e, infatti l’onorario per l’esecuzione dell’opera il giudice ha ritenuto non dovesse essere restituito. Segno che un’opera – e di valore museale (foto) – era dunque stata prodotta. L’aver accettato, e mostrato, le tele prova che non si è trattato di una truffa ma, essendo un artista concettuale, “forse” di una rottura di contratto (atto che può far parte dell’opera) e, dal punto di vista artistico, addirittura di un’idea migliore di quella di “ri”attaccare i soldi sulla tela, opera del resto già fatta. Per l’artista è un progresso, per il museo (con tale storytelling) l’occasione di avere un’opera di maggior valore finanziario, oltre che artistico. Il punto, con l’arte concettuale, è che non si può stare con i piedi in due staffe: o la si accetta, o non la si capisce. Il santo nostro, maestro Marcel Duchamp, aveva già esplorato la questione arte-denaro con il suo “Tzank Cheque”, il facsimile di assegno da 115 dollari disegnato e firmato per pagare il suo dentista. Una win-win situation che il dentista capì al volo: strano che né un museo né un giudice ci arrivino, sebbene con un secolo di ritardo e molti altri esempi. Corri, Haaning, corri; via da questi insipidi burocrati!