il Giornale, 1 ottobre 2023
Alcune cose sul caffè
È considerato la nostra bevanda nazionale, ma non sempre gli portiamo il rispetto che meriterebbe. Parliamo del caffè, di cui oggi si celebra la giornata mondiale. Un compagno quotidiano della nostra vita, ma del quale sappiamo pochissimo. E quel poco è spesso sbagliato. Ecco nove falsi miti da sfatare sulla nostra tazzina preferita.
L’italiano non è il migliore al mondo Siamo depositari di una forte tradizione legata a un metodo di estrazione, l’espresso, che però spesso non lavora su materie prime al top. Nei bar italiani si somministrano infatti caffè realizzati con miscele fornite a scatola chiusa da torrefazioni in base a meri meccanismi commerciali. Insomma, in un bar ti bevi l’espresso che c’è, senza scelta. E dove non c’è libertà non può esserci qualità.
Non siamo i maggiori consumatori Nemmeno in termini di consumo siamo il leader. Nella classifica mondiale dei bevitori di caffeina siamo al 13° posto con 3,4 chili all’anno pro capite. I Paesi in cui si consuma più caffè sono quelli del Nord Europa: Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi.
Lungo non è più leggero Un espresso contiene mediamente dai 30 ai 50 milligrammi di caffeina, un americano, meno concentrato ma assai più lungo, dai 60 ai 120.
L’espresso non è nato a Napoli La città partenopea è considerata la capitale dell’espresso ma dovrebbe condividere il trono con Torino, dove Angelo Moriondo nel 1884 brevettò la prima macchina per questo tipo dio estrazione.
Miscele da evitare Ogni torrefazione ha la sua «ricetta», basata su un blend di caffè di varietà (Arabica e Robusta) e provenienze differenti. Ma se potete, preferite monorigini che garantiscono esiti migliori.
Questione di naso Vale la pena prestare attenzione ai profumi. Il caffè infatti ha molti più riconoscimenti olfattivi del vino ed esiste una ruota che la Sca, la Specialty coffee association, ha brevettato per aiutare i degustatori a classificarli. Certo, più facile trovare i profumi nei caffè estratti dolcemente che nell’espresso, dominato spesso da note fortemenre tostate e quasi bruciate.
Non fa male Naturalmente dipende sempre dalla quantità, l’eccesso non è mai positivo, ma la scienza ormai è concorde sul fatto che una moderata assunzione di caffè ha più vantaggi che svantaggi sulla nostra salute.
Il prezzo non è un dogma Gli italiani ritengono il prezzo della tazzina al bar una sorta di linea del Piave, un aumento di 10 centesimi è considerato la violazione di un diritto civile. Ma essere disposti a pagare di più per un prodotto di maggiore qualità, come è normale per il vino e per qualsiasi altro alimento, è l’unica strada per alzare l’asticella.
Lungo non è un delitto Per gli italiani l’equazione è caffè=espresso. Tutto il resto è acqua sporca, una ciofèca. Sbagliato. Il caffè filtro, ottenuto per percolazione, ovvero per estrazione lenta attraverso il passaggio di acqua calda, può essere davvero un grande piacere e consente anche l’«invenzione» di nuovi momenti di socialità. Provare per credere.