il Giornale, 1 ottobre 2023
Taxi Ryder
Dalle buche alla buca, il gioco è facile. Roma scopre il fascino forte della Ryder Cup, al terzo posto dei grandi eventi sportivi internazionali, come numero di spettatori, dopo il mondiale di calcio e i Giochi dell’Olimpiade. Ma la città risponde come sa e come può, dunque male, arrangiando trasporti improbabili, a parte quelli dei very important guest, assicurati ventiquattro ore. La situazione dei taxi è invece caotica e non meglio definita, attese eterne come la città medesima, code infinite, sotto il sole caldo, tariffe a volte im-Pos-sibili. Nessuna sorpresa per chi conosce la questione antica. In breve: numero di autopubbliche a disposizione a Roma? Settemila ottocento, in cifra 7800, cui si aggiungono le 1000 autovetture per il noleggio con conducente (NCC). A confronto, è imbarazzante l’offerta nel resto d’Europa, sempre limitatamente alle capitali: Madrid ha un parco di 15mila taxi; Parigi garantisce 25mila automobili più 38mila autisti VTC (vehicule de Tourisme avec chauffeur); Londra è un caso a parte, conta 77mila servizi analoghi al NCC, quindi minicab, e presenta 9000 taxi, gli storici black cabs; per ottenere la licenza è necessario superare un triennio di studi, detto The Knowledge of London, con l’obbligo di conoscere tutte le strade della capitale, percorrendo a bordo di motoscooter, muniti di tablet o affini, ogni street, road, row, lane per poter poi presentarsi «imparati» all’esame conclusivo. A Roma, per la regia del sindaco dem Roberto Gualtieri, va in scena un thriller dall’improbabile finale: «Taxi Ryder».