il Giornale, 30 settembre 2023
Baby criminale d’Europa
Tre omicidi in 12 ore, undici in un solo mese, il settembre più cruento degli ultimi sette anni in Svezia. Due sparatorie nei sobborghi di Stoccolma, con altrettanti morti, poi l’esplosione di una bomba nei pressi di Uppsala, cittadina universitaria a nord della capitale, talmente violenta da aver danneggiato cinque case e aver ucciso una passante. «Sono tempi difficili per la Svezia. La situazione è grave», ha ammesso il primo ministro Ulf Kristersson, che in un discorso alla nazione, giovedì, ha anche annunciato di essere pronto a mobilitare l’esercito per contrastare l’escalation di violenza e aiutare la polizia in affanno. Nel mirino delle forze dell’ordine ci sono le bande criminali in lotta per le armi e il traffico di droga, gang all’interno delle quali si abbassa sempre di più l’età degli affiliati, come quella delle vittime, tra cui anche innocui cittadini. Ed ecco la denuncia del capo della polizia, Anders Thornberg, che fotografa un fenomeno in crescita in tutta Europa. Si tratta dell’affiliazione di baby-criminali, adepti sempre più giovani, anche se inesperti. «Gli sviluppi della situazione sono allarmanti. Ci sono addirittura bambini che contattano le bande offrendosi come aspiranti killer – ha spiegato il numero uno della polizia, che racconta di aver visto decine di messaggi in cui i giovanissimi si propongono – Riteniamo probabile che ci saranno ulteriori episodi prima che la situazione migliori». Ad agosto, in Svezia, c’erano 69 minorenni in custodia, rispetto ai 14 dello stesso mese di due anni fa. Cresce la preoccupazione a Stoccolma. Ed è la stessa che vive la Gran Bretagna, dove ieri un ragazzo di 17 anni è stato incriminato per l’accoltellamento di un’adolescente di 15 anni a Croydon. Elianne Andam è stata colpita a morte dopo essere scesa da un autobus per andare a scuola. Violenza incontrollata, diffusa, che si somma alla violenza organizzata delle bande criminali. Una paura che dilaga anche in Francia, dove la rivolta delle banlieue, che ha messo a ferro e fuoco il Paese a fine giugno, ha visto protagonisti anche 12-13enni, mentre l’età media di chi ha devastato e saccheggiato era di 17 anni. E non si tratta di episodi isolati. Da Parigi a Marsiglia, si abbassa l’età dei nuovi criminali, spesso sconosciuti alle forze dell’ordine proprio per la loro tenera età. «Pensano di essere Tony Montana in Scarface o Mesrine (il gangster più famoso di Francia, ndr) – racconta Matthieu Valet, portavoce del sindacato dei commissari di polizia Sicp – Solo che non hanno né la corporatura né l’esperienza. Ecco perché abbiamo tante vittime collaterali». Per reclutarli, le bande criminali usano anche video di «pubblicità» su Telegram e Snapchat, le app i cui messaggi si autodistruggono o non possono essere intercettati. Attirati dai soldi facili, mossi dall’adrenalina e dalla voglia di farsi conoscere nell’ambiente malavitoso. In Italia, secondo il rapporto della Direzione centrale della Polizia criminale di fine 2022, nei primi dieci mesi dell’anno scorso è cresciuto del 14,3% il numero dei minori denunciati e arrestati, con gli omicidi volontari firmati da under 18 saliti a quota +35%, i tentati omicidi a +65%, le percosse a +50% e le rapine in strada a +91%. Il resto è cronaca degli ultimi mesi. Da Stoccolma a Palermo.