La Stampa, 1 ottobre 2023
I funerali di Kevin
Kevin scherza, sorride. Le immagini sono trasmesse a ciclo continuo da un maxi schermo sul sagrato del duomo. È difficile staccare gli occhi da lì. Neanche il padre Massimo ci è riuscito: nonostante il feretro sia a pochi centimetri, i suoi occhi gonfi di pianto sono rimasti incollati su quello schermo, con i filmati di Tik Tok e la voce del suo ragazzo. C’è Kevin che ascolta la musica, che è allegro mentre va al lavoro.
È il giorno dell’ultimo saluto alla vittima più giovane dell’incidente di Brandizzo: Kevin Laganà, 22 anni, un ragazzo allegro che amava la musica e le motociclette. E schierate sul sagrato della Cattedrale di Vercelli, una ventina di moto hanno acceso i motori per accogliere il carro funebre: il rombo si è mischiato agli applausi e alle parole di Ovunque sarai di Irama, scelto da Kevin come sottofondo per un suo Tik Tok. Il padre Massimo e il fratello Antonino sono scesi dall’auto indossando la maglietta con il volto di Kevin: è il simbolo della famiglia da un mese, da quando la gente si ritrova sotto casa Laganà, davanti allo striscione con i palloncini azzurri, simili a quelli che partiranno in volo a decine alla fine della cerimonia. «Ci è voluto un mese per portare a casa mio nipote», piange lo zio Giovanni Caporalello vicino al carro funebre. Ci sono fiori e lacrime, i familiari delle altre due vittime vercellesi, Michael Zanera e Giuseppe Saverio Lombardo.
C’è l’intimità degli abbracci ma a due passi anche una gigantografia di Kevin. E poi arriveranno i fumogeni e i fuochi d’artificio che riecheggiano in tutta la città. Ci sono i silenzi ma anche le urla: «Kevin, Kevin» grida Massimo Laganà abbracciando la bara del suo ragazzo prima che venga portata in chiesa. In duomo sono in mille, autorità comprese, ad ascoltare la messa e l’omelia di monsignor Giuseppe Cavallone e di don Massimo Bracchi, ma anche l’Ave Maria cantata da Gianni Pirozzo, neomelodico napoletano che spopola sul web e che Kevin Laganà amava in modo particolare. La famiglia l’ha chiamato a Vercelli e lui non poteva dire di no. Il cantante, da solo davanti alla bara, e decine di cellulari accesi tutt’attorno per immortalare la scena. Pirozzo canterà poi anche davanti a casa, a funerale concluso.
Durante la funzione è un continuo viavai di amici che baciano la bara e rivolgono un abbraccio al padre. «Ora dovete riprendere a vivere, non possiamo rimanere prigionieri delle cose di prima – dice don Bracchi -. Kevin vi ripeterebbe questo, di continuare a volergli bene, ma di continuare a vivere». Infine un’amica, che con la voce rotta dall’emozione ha sussurrato al microfono: «Ci mancherà tutto di te, Kevin: non morirai mai finché sarai nel cuore di tutti noi. Ovunque tu sia, il nostro bene arriverà fin lì». Fuori dal duomo, per l’ultima volta, le moto a tutto gas, fuochi d’artificio, i fumogeni e le parole della canzone di Elisa, Promettimi. —