La Stampa, 30 settembre 2023
La nuova Wagner
Vladimir Putin ha affidato le redini dei corpi volontari russi a un ex fedelissimo di Yevgeny Prigozhin: il capo dei mercenari del famigerato gruppo Wagner morto in un disastro aereo dietro il quale tanti sospettano lo zampino del Cremlino. L’ufficiale scelto dal dittatore russo è il colonnello Andrey Troshev. È a lui che Putin ha ordinato di occuparsi della formazione di nuove unità di volontari per l’atroce invasione dell’Ucraina. E non si tratta certo di un incarico segreto. Tutt’altro. Le immagini dell’incontro – che si sarebbe svolto giovedì sera alla presenza del vice ministro della Difesa Yevkurov – sono state mostrate dal Cremlino e trasmesse in tv. Putin pare insomma voler pubblicizzare la formazione dei gruppi di volontari e allo stesso tempo cercare di apparire pienamente in controllo della situazione dopo la rivolta armata dei mercenari della Wagner che tre mesi fa ha fatto tremare il Cremlino.
Un altro obiettivo pare essere proprio quello di riorganizzare i gruppi di volontari in modo che siano saldamente sotto il comando dei vertici militari regolari e non si ripeta un altro ammutinamento come quello di Prigozhin. Nei limiti del possibile, il Cremlino potrebbe così puntare a riportare sotto il suo ministero della Difesa anche una parte degli ex mercenari della Wagner. Per il resto, i dettagli restano sconosciuti.
Mosca potrebbe riformare la compagnia prima guidata da Prigozhin o creare uno o diversi gruppi che la sostituiscano. Secondo funzionari americani interpellati dal New York Times, il Cremlino non ha certo interesse a perdere dei combattenti ben addestrati come quelli della Wagner: un gruppo presente da anni in vari teatri di guerra per conto del regime russo (e i cui mercenari sono stati più volte accusati di atrocità). Alcuni mesi fa, pare che la Wagner fosse arrivata ad avere nelle sue file decine di migliaia di miliziani, tra cui tanti detenuti a cui era stata promessa la libertà in cambio dell’arruolamento e dell’invio al fronte. Arruolare nuovi volontari serve inoltre a Mosca per cercare di scongiurare nuove impopolari chiamate alle armi dei riservisti, come quella che un anno fa. Anche se in autunno è stato annunciato un arruolamento di routine di 130 mila uomini.
Troshev, un colonnello in pensione che ha combattuto in Cecenia e in Afghanistan, in ambiente militare è noto come “Sedoy”, “Capelli grigi”. E in questi ultimi anni è stato uno dei pezzi da novanta della Wagner ed è sotto sanzioni Ue per il suo ruolo nel sanguinoso conflitto siriano. Ora il colonnello pare essere entrato nelle grazie del Cremlino, e secondo il governo russo “lavora” ufficialmente per quel ministero della Difesa tanto vituperato da Prigozhin.
Non è detto che sarà lui il comandante dei volontari. Per ora ne monitorerà la formazione. Fa però riflettere il fatto che in un un’intervista a Kommersant poco dopo la rivolta della Wagner, Putin avesse detto di aver proposto proprio Troshev per rimpiazzare Prigozhin come capo dei mercenari. Difficile dire se la Wagner tornerà a combattere in Ucraina ed eventualmente sotto quale veste. Un paio di giorni fa, Kiev ha detto di aver avvistato al fronte circa 500 ex Wagner, ma divisi in diverse unità. Anche l’intelligence britannica parla di “centinaia” di ex mercenari “probabilmente” tornati in Ucraina.
Non si placano intanto le tensioni attorno all’Ucraina, dove si continua a combattere e a morire. E mentre Kiev inaugura un forum sulle armi incoraggiando a vedere «un’opportunità commerciale» nel rilancio dell’industria bellica nazionale, Medvedev si esibisce in un’altra delle sue prove di forza condite di retorica: il numero due del Consiglio di sicurezza russo ha infatti affermato di aver assistito al lancio di prova di un non meglio precisato «missile ad alta precisione ammodernato», a suo dire sviluppato apposta per «l’operazione militare speciale», cioè per la crudele guerra in Ucraina.