la Repubblica, 1 ottobre 2023
A Bologna gli studenti che si comportano male vanno a zappare la terra
L’espressione “vai a zappare la terra” entra far parte del piano didattico di una scuola bolognese. All’istituto Rosa Luxemburg, che unisce licei e tecnici, è stato infatti creato un orto dove coltivare ortaggi e verdura: a gestirlo saranno i 900 alunni che così potranno rilassarsi ma pure “scontare” eventuali sanzioni disciplinari. Estirpando erbacce, seminando, annaffiando e raccogliendo i prodotti del terreno avranno così l’occasione per riflettere su eventuali malefatte.
«Il senso della sanzione è comprenderne le ragioni – spiega la preside Alessandra Canepa che ha sposato l’iniziativa – e non c’è meglio del verde per farlo e non c’è niente di peggio che sospendere gli allievi, lasciandoli a casa da scuola, come solitamente invece avviene. Con pochi frutti». Stavolta i frutti si potranno invece toccare con mano. Sulla scia di ciò che già fanno altre scuole: attività socialmente utili per chi ha guai in condotta, prima ancora del giro di vite voluto da Valditara sul comportamento tra i banchi.
L’orto fa parte di un progetto più ampio finanziato dal ministero all’Istruzione che comprende pure un’aula open air – caso raro in unascuola superiore – e un percorso sensoriale. «È la prima volta che facciamo lezione all’aperto, non so come sarà» dice emozionato uno dei primi studenti a inaugurare i banchi tra il verde. «Deve esserebello per forza» sorridono due studentesse. E anche l’ipotesi di finire a raccogliere lattuga e ravanelli in caso di azioni scorrette non sembra preoccupare. «L’ho spiegato a genitori e ragazzi – continua la dirigente— sembrano tutti soddisfatti». Realizzata in architettura sostenibile, circondata dall’orto e dalle siepi, qui i prof potranno spiegare italiano, matematica, filosofia accompagnati dal cinguettio degli uccellini, o più prosaicamente, dal rombo degli aerei che sorvolano il cielo in questa parte periferica di città. «Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto valorizzare gli ampissimi spazi verdi intorno al nostro istituto. L’occasione è arrivata grazie al bando Edugreen – continua Canepa —. I vantaggi della coltivazione li avevamo già scoperti con le attività con gli alunni certificati che lavoravano in grandi vasi. Ora sarà una risorsa per tutti». A firmare il progetto gli esperti in architettura organica e in percorsi didattici Mario Serantoni e Amerigo Sivelli, che hanno completato l’opera con due installazioni. «La prima è l’“Humming stone” – spiega la dirigente – la pietra del bisbiglio: una roccia scolpita con una cavità interna dove infilare la testa ed eseguire sperimentazioni vocali per acquisire consapevolezza sul proprio stato d’animo». La seconda è You and Me: una serie di barre in superfici di acciaio riflettente che mette in discussione la percezione visiva di chi guarda. «Vuole essere il punto di partenza per capire come il nostro modo di vedere le cose non sia l’unico possibile».