la Repubblica, 1 ottobre 2023
Breve ritratto di Iolanda Apostolico
Di lei in tribunale a Catania dicono: «Se c’è un cane sciolto qui, è Iolanda Apostolico». Mai iscritta a correnti della magistratura, lontana persino dal movimento di chi ne chiede lo scioglimento. Il suo lavoro e basta. Difficile trovare qualcosa che possa rivelare le sue idee e tanto meno qualificare una eventuale appartenenza politica. La giudice che ha firmato il provvedimento di non convalida del trattenimento dei migranti tunisini ospiti del centro richiedenti asilo di Pozzallo è una magistrata senza macchia e senza colore. Di certo non è una toga rossa desiderosa di riaccendere lo scontro tra magistratura e politica.Cinquantanove anni, originaria di Cassino in provincia di Frosinone, ormai si può considerare siciliana di adozione. Arrivata a Catania più di venti anni fa, ha messo su famiglia ed è rimasta nel Palazzo di giustizia dove era arrivata per occuparsi di penale: tribunale del riesame e misure di prevenzione. Incarichi portati a termine senza alcuna sbavatura né incidenti di percorso. Poi il passaggio al civile nella sezione immigrazione.Schiva, equilibrata, non ha mai espresso posizioni che abbiano condizionato il suo lavoro in un tribunale particolarmente garantistasui diritti umani. È a Catania, dove per anni l’ex procuratore Carmelo Zuccaro ha inseguito presunti collegamenti criminali tra le Ong e i trafficanti, che il tribunale dei ministri nel 2019 qualifica come sequestro di persona la condotta di Matteo Salvini al Viminale nei confronti dei migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti.E oggi è Iolanda Apostolico ad attirarsi gli strali del centrodestra. «Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal Tribunale. Ma aveva l’avvocato sul barcone? Riforma della giustizia, presto e bene», attacca Matteo Salvini. Va giù duro Fratelli d’Italia che addita la decisione della giudice Apostolico come«politica e ideologica. Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia», dice la deputata di FdI, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.A difesa di Iolanda Apostolico le opposizioni: «Ecco la dimostrazione che il Decreto voluto dal governo è semplicemente illegittimo e inapplicabile», dice Matteo Mauri del Pd.