Corriere della Sera, 1 ottobre 2023
I dati sullo spot della pesca
Altro che Grande Fratello (che tocca la pericolosa soglia dei 2 milioni di spettatori, 16,4% di share, sotto la quale scatta l’allarme rosso), altro che Belve…! Nella settimana l’argomento di conversazione che ha generato più interesse è un pezzo particolare di tv: il commercial «Non c’è una spesa che non sia importante», meglio conosciuto come «La pesca e la bambina».
Capirne il successo aiuta a comprendere come funziona oggi la comunicazione, sottesa fra tv, web e social media. Lo spot viene infatti lanciato, a inizio settimana, sulle principali reti nazionali e, contemporaneamente, sugli spazi web e, soprattutto, i social del supermercato Esselunga.
Le interazioni generate sui social media del brand crescono rapidamente. In pochissimi giorni la parola chiave e i contenuti legati allo spot generano 1,1 milioni di interazioni (like, retweet, condivisioni…) sui social e addirittura 4,1 milioni di video visti sulle principali piattaforme, da YouTube a Facebook, TikTok, Instagram e X.
Cosa è successo per spiegare questa enorme visibilità? Molti siti di informazione e opinion leader in rete riprendono e rilanciano il dibattito, in un perfetto (e imprevisto) giochi di specchi fra tv, rete e social. Poi arriva il famoso post della premier Giorgia Meloni (che è quello che genera più interazioni, quasi 100 mila, il 9% del totale), cui segue a ruota quello dell’alleato/competitor Matteo Salvini (fermo a oltre 40 mila interazioni). E così, per alcuni giorni, il dibattito politico è «saturato» dalla pesca (il 6% di tutte le interazioni generate dai politici sui social in settimana riguarda lo spot, più di migranti o Nadef). Morale della favola: lo spot rimette, per una volta, la pubblicità al centro. E lo fa quasi involontariamente: nell’epoca in cui ogni provocazione sembra lecita, la quasi normalità fa scandalo. (a. g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Comscore/Sensemakers