la Repubblica, 28 settembre 2023
Chat obbligatorie
Sul mio video di abbonato a Dazn da quest’anno appaiono, durante le partite, le chat dei tifosi che si dicono vicendevolmente cose offensive; in rarissimi casi, cose spiritose.
La finestra può essere “coperta” ingrandendo l’immagine della partita.
Probabilmente può anche essere rimossa (cliccando sul tasto giusto), ma la vera domanda è perché mai io debba essere costretto a rimuoverla. Ho pagato per vedere delle partite di calcio, non per leggere, in tempo reale, gli umori delle curve. Non vado allo stadio da molti anni pur di sentirmi al riparo dagli ultras, ma evidentemente non c’è scampo: qualcuno, a Dazn, ha pensato (sbagliando) che tutti gli utenti siano interessati a “cosa dice la gente” durante le partite.
Nel caso si volesse imputare alla mia età matura questa voglia di godermi in privato, al massimo con i miei amici, le partite di calcio, credo sia giusto riflettere sul caso del calciatore Osimhem, che di anni ne ha 24 e dunque è molto più contemporaneo di me.
Sul sito ufficiale del Napoli calcio sono apparsi due video “alla TikTok” che lo prendono per i fondelli, e lui si è molto risentito. Probabilmente anche al Napoli, come a Dazn, qualcuno considera spigliato e innovativo aggiornare alle modalità social la propria comunicazione. Ma ci sono contesti, e situazioni, nei quali francamente se ne fa volentieri a meno, e di TikTok e delle chat dei tifosi. Il sito ufficiale di una squadra è, almeno in teoria, il sito ufficiale di una squadra. Abbonarsi a Dazn serve per vedere le partite, nient’altro.
Se tutto diventa, ovunque, la stessa identica bolgia, non resta che ritirarsi in monastero: accertandosi prima che i frati non abbiano postato ora et labora su TikTok, mandandosi poi affanculo tra monasteri rivali.