Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  settembre 28 Giovedì calendario

Bolzano, stipendio da 2.100 euro ma 110 autisti di bus si dimettono: «In Austria si guadagna di più»

In soli 20 mesi, dal gennaio 2022 al 31 agosto 2023, si sono dimessi ben 110 autisti di autobus dipendenti di Sasa, l’azienda di trasporto pubblico locale. Un’ecatombe senza precedenti né apparente giustificazione logica. Per questo il consigliere provinciale di «Perspektiven für Südtirol», l’ex Team-K Peter Faistnauer, ha sollevato il tema nel question time della scorsa seduta del consiglio provinciale. A rispondere ai suoi otto quesiti – di cui due rimasti inevasi – è stato l’assessore competente Daniel Alfreider, che ha confermato le preoccupazioni del consigliere. «Nel 2022 si sono dimessi dal servizio 60 autisti di autobus – ha ammesso l’assessore provinciale —. Nel 2023, alla data del 31 agosto 2023, se ne sono dimessi altri 50. Di questi, 14 erano precedentemente dipendenti Sad».
Orari e busta paga
Numeri esorbitanti, se paragonati al totale dei dipendenti Sasa: il più importante operatore di trasporto pubblico altoatesino impiega infatti 570 persone. Le risposte, puntuali ma «per nulla soddisfacenti», hanno quindi spinto Faistnauer ad approfondire la faccenda per trovare la causa del problema nei turni di lavoro o nell’ammontare delle buste paga. «Poiché il trasporto pubblico funziona sette giorni su sette, l’orario degli autisti prevede cinque o sei giorni lavorativi alla settimana – ha spiegato Alfreider —. Per garantire il riposo settimanale, i turni sono stabiliti a rotazione ed in conformità alle normative nazionali e al contratto collettivo di categoria».
Quindi il capitolo stipendi. Compresa l’indennità di bilinguismo, per i nuovi assunti il lordo ammonta a circa 2.134 euro al mese, mentre per i dipendenti con maggiore esperienza corrisponde a circa 2.467 euro. «Sono troppo bassi» lamenta il consigliere. Alfreider ricorda, però, come a gennaio sia stato concluso l’accordo con i sindacati che prevede «l’indennità di bilinguismo, il welfare di 250 euro all’anno, il buono pasto di 7 euro per ogni giorno lavorativo e l’aumento del versamento aziendale al fondo di previdenza complementare, che passa dal 2% al 3%». Tutto aiuta, ma il consigliere Faistnauer evidenzia come le cifre corrisposte agli autisti di autobus del settore privato e a quelli del trasporto pubblico nella vicina Austria siano di ben altro tenore. «Questi dati non sono noti» replica l’assessore, rispedendo al mittente anche la domanda «quanti posti da autista sono attualmente vacanti per coprire il servizio?».

PUBBLICITÀ

Il servizio e le critiche
Faistnauer denuncia: «I pendolari avvertono chiaramente le carenze». Alfreider ci tiene però a precisare che i mezzi circolanti sulle tratte «non hanno subito tagli massicci. I servizi nei mesi estivi sono stati ridotti dello 0,44% in centro città e dell’1,26% sulle corse extraurbane». «Come si spiega il fatto che, ad esempio sulla linea 131 dell’Oltradige Express, una delle principali, circoli solo un autobus su due ogni mezz’ora, invece che ogni quarto d’ora? – chiede Faistnauer —. La giunta promuove l’uso dei mezzi di trasporto pubblico per alleggerire le strade dal traffico. A causa dei problemi attuali, però, sempre più pendolari tornano all’auto». Intanto, per contrastare la carenza di conducenti, la Provincia sta coprendo sia le spese di formazione dei dipendenti Sasa, sia i costi per il conseguimento della patente di guida dei nuovi autisti di autobus. Informazione che l’assessore competente conferma: «Nell’ambito del programma di formazione a pagamento “Sasa Academy”, gli interessati, dopo aver superato la selezione, hanno l’opportunità di ottenere la patente di guida gratuitamente (i costi sono coperti dal datore di lavoro) e ricevere una formazione completa per diventare autista di autobus – spiega Alfreider —. Si impegnano, però, a lavorare come autisti per Sasa per i successivi cinque anni».
Il riscontro non ha convinto il consigliere, che spiega così quanto sta accadendo in Sasa: «Le condizioni, pessime, stanno peggiorando: salari bassi, turni prolungati, autobus in cattive condizioni, nuove attrezzature e utenti arrabbiati. Anche il modo in cui vengono reclutati i nuovi autisti provoca malumore tra quelli esperti e di lunga data. La “grande visione” della mobilità sembra dunque fallire a causa della sua fallace attuazione».