Corriere della Sera, 27 settembre 2023
Gli stipendi dei sindaci raddoppiano
Roma Nel 2021, lo stipendio del sindaco di Roma si aggirava intorno ai 7 mila euro lordi. Più o meno la stessa cifra che ricevevano i sindaci di Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Venezia, cioè le città metropolitane. Sempre nel 2021, a un sindaco di una piccola città come Viterbo a fine mese arrivavano 4.508 euro lordi. Per i primi cittadini di piccoli centri con meno di 3 mila abitanti la cifra era inferiore ai 1.500 euro lordi, cioè circa 700 euro netti al mese. I sindaci delle città metropolitane sono anche presidenti di provincia, alcuni anche delle Fondazioni liriche dei teatri cittadini, incarichi che però, per legge, non sono retribuiti. In molti casi, le retribuzioni dei sindaci risultavano più basse di quelle di un dirigente pubblico di terza fascia. Un consigliere di un piccolo comune percepiva 50 euro (netti) al mese.
Fu così che l’allora governo guidato da Mario Draghi decise una sorta di adeguamento per le cariche cittadine, non solo sindaci ma anche vice, assessori, consiglieri comunali. La norma fu inserita nell’allora legge di Bilancio e stabiliva un aumento graduale a partire dal 2022. Arriverà al suo completamento con il primo gennaio 2024.
Il che significa che da quei 7 mila euro lordi, lo stipendio del sindaco di Roma (e dei suoi colleghi metropolitani) salirà a a 13.800 euro, sempre lordi, e sarà quindi come quello dei governatori. Lo stabilisce il comma 583 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, numero 234: «A decorrere dall’anno 2024, l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario è parametrata al trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni». L’entità degli aumenti è in base alla dimensione del comune da guidare: quindi il 100% per i sindaci metropolitani; l’80% per i comuni capoluogo di regione e quelli di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti; e via fino al 16% per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.
Aumenti che possono far discutere. Ma la misura fu decisa per adeguare le indennità ferme da oltre 20 anni ma soprattutto per rendere appetibile l’incarico di primo cittadino: l’impegno a tempo pieno e i rischi giudiziari a fronte di stipendi a volte molto bassi scoraggerebbero chiunque. Soprattutto nelle grandi città, da Roma a Milano, dove nell’ultima tornata delle amministrative non è stato facile trovare candidati. Così il governo Draghi stabilì di avvicinare gli emolumenti, per le città metropolitane a quelli dei parlamentari, e di aumentare di conseguenza anche quelli dei sindaci dei comuni più piccoli. Tuttavia, alcuni adeguamenti colpiscono. Rieti, ad esempio, e altri capoluoghi di provincia con meno di 50 mila abitanti: dal primo gennaio 2024 i sindaci riceveranno 9.660 euro lordi al mese.