Estratto dell’articolo di Giulia Arnaldi per www.corriere.it, 24 settembre 2023
LA MIGLIORE PIZZA DEL MONDO? SI FA A LONDRA (MA LA PREPARA UN 31ENNE DI CASERTA) – MICHELE PASCARELLA HA VINTO IL RICONOSCIMENTO DI 50 TOP PIZZA WORLD – HA INIZIATO CON UN FOOD TRUCK CON CUI VENDEVA PIZZA A PORTAFOGLIO, HA FATTO FORTUNA E HA APERTO UN LOCALE, CHIAMATO “NAPOLI ON THE ROAD” – DA QUANDO HA VINTO IL PREMIO, I SUOI LOCALI SONO SEMPRE PIENI: “MI HA TELEFONATO ANCHE UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE DEL QATAR, CHE HA CHIESTO DI RISERVARE DUE TAVOLI, UNO PER LUI E UNO PER LA SUA SCORTA” -
La pizza napoletana è napoletana anche quando la fai a Londra. E ovunque tu la faccia, rimane la migliore. Al punto da far vincere il premio «Miglior pizzaiolo 2023». Sì, perché quest’anno il riconoscimento di 50 Top Pizza World — da alcuni definito «la guida Michelin del mondo pizza» — è andato proprio a un giovane casertano, Michele Pascarella, che ha portato le sue pizze da premio nel tranquillo distretto di Chiswick, nei sobborghi londinesi.
Pascarella, 31 anni, è originario di Maddaloni, in provincia di Caserta, ma risiede da più di dieci anni nella capitale inglese, dove ha iniziato la sua impresa con un food truck — chiamato «Napoli on the Road», ancora oggi il nome del suo locale — che vendeva pizza a portafoglio. Un locale che però, oltre a mettere radici, ha decisamente fatto fortuna, al punto da aprire anche una seconda sede, nel vicino sobborgo di Richmond.
Intervistato da The Times, che titola in maniera sensazionalistica «Dimenticate Napoli, la miglior pizza del mondo è a Londra», […] Da quando è arrivata la notizia della vittoria, […] la tranquilla vita dei suoi locali di periferia è decisamente cambiata: «Ricevo venti telefonate al minuto, entrambi i locali sono al completo per settimane, non so nemmeno quante prenotazioni ho dovuto rifiutare […] Mi arrivano richieste anche da Miami o da New York. Ha telefonato anche un membro della famiglia reale del Qatar, che ha chiesto di riservare due tavoli, uno per lui e uno per la sua scorta. Non mi aspettavo una reazione di questa portata».