Corriere della Sera, 24 settembre 2023
Aiazzone, spunta un loft da 6 milioni a Montecarlo
TORINO Il motto anni Ottanta di Aiazzone – «Provare per credere» – va benissimo anche adesso. Con l’impero ormai venduto, liquidato, evaporato, e con Marcella, una delle tre figlie dell’inventore dei mobili che da Biella venivano consegnati a domicilio («isole comprese»), davanti al tribunale di Imperia, tirata in causa da un ex socio in affari, Mario Falchi. In ballo c’è mezzo milione di euro che la donna – questa la pretesa dell’atto di citazione – dovrebbe all’uomo, tutelato dall’avvocato Antonio Maio. E qui bisogna «provare» (la tesi) e chissà, «credere» (alle parole).
Va da sé, si finisce a parlare di quattrini, sulla cui provenienza in un primo momento Marcella Aiazzone pare reticente, nell’atto di comparsa prima e davanti alle domande del giudice dopo. «Un appartamento a Montecarlo? Magari», la risposta messa a verbale, nell’udienza del giugno scorso: insomma, il gruzzoletto con cui aveva iniziato qualche operazione immobiliare sarebbe arrivato da «finanziamenti bancari». Dopodiché, aveva dato una spolverata alla memoria: spunta la casa nel Principato, di una società panamense, lascito della mamma. «Con titoli al portatore: se hai le carte, hai la proprietà», chiosa il legale. Abitazione poi venduta, per sei milioni di euro. Chissà se è la punta di un iceberg: «Non ne ho idea, ma dubito esista un tesoro», scuote la testa una persona che ha seguito qualche compravendita. Di certo, poco conta per gli eventuali creditori dell’azienda fondata da Giorgio Aiazzone, ceduta a fine anni Novanta, per poi imboccare il sunset boulevard, tra accuse di bancarotta e arresti. E nulla potrebbero pretendere i 2.090 creditori dell’ultimo fallimento, con un gruppo – Aiazzone solo di nome – affossato da 51 milioni di euro di passivo, accertato all’epoca dal tribunale fallimentare di Torino.
Scomparso il fondatore in un incidente aereo, la storia si fece cupa e triste, con la vedova, Rosella Piana, forse truffata da un trust svizzero e a sua volta finita in intrighi finanziari, poi scomparsa per malattia, nel 2002. Marcella, ex modella a Londra, si ritrovò a Montecarlo, prima di essere folgorata, raccontano, da una meravigliosa villa a Latte, tra Ventimiglia e Mentone. Doveva essere speculazione, ma fu amore: «Me la tengo io».
Annodata la società con Falchi tra il 2017 e il 2018, a un certo punto avrebbe smesso di passargli i compensi pattuiti, sempre secondo la versione dell’ex socio. Da qui, la causa. Non prima di un altro mezzo mistero, quando lo stesso Falchi, scultore e imprenditore con buoni agganci a Montecarlo, aveva imbastito l’affare per un ristorante deluxe sul porto di Ventimiglia, già entrato negli interessi del Principato. Quando però il commercialista, per le norme sull’antiriciclaggio, ebbe bisogno delle informazioni sulla provenienza dei soldi da investire, tutto saltò.