la Repubblica, 24 settembre 2023
Sunak mette al bando le sigarette
LONDRA – Niente più “fumo di Londra”, perlomeno se si tratta di sigarette? Il Regno Unito sta considerando di introdurre un totale divieto di fumare per le future generazioni: secondo indiscrezioni pubblicate ieri dal Guardian, il primo ministro Rishi Sunak intende aumentare gradualmente l’età minima per acquistare sigarette, fino a proibirne completamente l’acquisto per tutti i nati dal primo gennaio 2009 in poi, misura che, se mantenuta in vigore, nel lungo termine renderebbe di fatto illegale il consumo di tabacco per la maggioranza della popolazione. Fonti governative hanno rivelato al quotidiano britannico che il piano del leader conservatore sarebbe simile alle severe leggi antifumo entrate in vigore lo scorso dicembre in Nuova Zelanda, diventato il primo Paese al mondo a vietare il commercio di sigarette aumentando progressivamente l’età in cui è possibile acquistarle. Il governo dell’allora premier laburista Jacinda Ardernha introdotto inoltre leggi per ridurre il contenuto di nicotina nel tabacco e per limitare la vendita di sigarette soltanto in apposite rivendite, piuttosto che nei supermercati e nei negozietti che vendono di tutto.
«Fumare è un abitudine con conseguenze fatali», commenta un portavoce di Downing Street, senza entrare nello specifico delle indiscrezioni, «nel Regno Unito uccide migliaia di persone l’anno, mettendo un grave peso sulla sanità pubblica nazionale e sull’economia. Vogliamo mantenere la nostra ambizione di diventare un Paese libero dal fumo entro il 2030». Sembra difficile, in realtà, che in questo Paese il fumo diventi illegale nel giro di così pochi anni. Destinata a suscitare proteste da parte dell’industria del tabacco, la campagna contro le sigarette pare rientrare piuttosto nella serie di mosse spregiudicate intraprese da Sunak negli ultimi tempi per riguadagnare consensi in vista delle elezioni dell’anno prossimo, in cui i sondaggi assegnano una schiacciante vittoria al Labour guidato da Keir Starmer: come il passo indietro nelle misure per limitare il cambiamento climatico e la riforma della scuola per fare studiare più matematica e materie scientifiche. Secondo altre indiscrezioni pubblicate sabato, Sunak avrebbe anche deciso di dimezzare il progetto di ferrovia ad alta velocità per collegare Birmingham a Manchester, giudicandolo troppo oneroso. E il suo predecessore Boris Johnson scrive nella propria rubrica settimanale sul Daily Mail che il premier sarebbe intenzionato a restituire l’arcipelago delle Chagos ai suoi abitanti, deportati mezzo secolo fa da una serie di atolli nell’Oceano Indiano per affittare le isole a una base militare di bombardieri americani, ribattezzata Diego Garcia, scelta criticata aspramente da Johnson, perché metterebbe in pericolo la “relazione speciale” fra Washington e Londra, sebbene per ora la presunta decisione non trovi altri riscontri.
Con il moltiplicarsi di promesse di questo genere, dicono i commentatori, Sunak spera di attirare l’attenzione degli elettori e guadagnarsi la reputazione di decisionista: ma se il freno alle norme contro il cambiamento climatico potrebbe compiacere una parte dell’elettorato conservatore, il divieto di fumo rischia di irritare la medesima fazione conservatrice. Di sicuro c’è che anche la sola ipotesi di vietare le sigarette, prima ai più giovani, poi a quasi tutti, sottolinea quanto sia cresciuta, nel Regno Unito come altrove, la consapevolezza dei danni arrecati dalla nicotina.