La Stampa, 24 settembre 2023
A Pantelleria un uomo ha dato fuoco alla compagna
I vicini di casa sono ancora attoniti: «Sembrava una torcia umana». Sono tutti scappati dalla palazzina, temendo che le fiamme facessero esplodere le bombole del gas. Ma quella torcia era una donna di 48 anni, madre di cinque figli avuti da un matrimonio finito. Il nuovo compagno l’ha cosparsa di benzina e poi le ha dato fuoco.
Lei, adesso, Anna Elisa Fontana, impiegata in un albergo, lotta per vivere con ustioni sull’80 per cento del corpo. Lui, Onofrio Bronzolino, 52 anni, che lavora nel settore edile, rischia di diventare cieco per il ritorno delle fiamme che ha appiccato.
L’ennesimo femminicidio, l’ennesima stazione del calvario di questi tempi durissimi per le donne, arriva da Pantelleria, l’isola nel Canale di Sicilia che d’estate si popola di vip che amano la riservatezza delle grandi distese di vigneti, e d’inverno ritrova la sua quiete di paese agricolo, dove ci sono vecchi contadini delle contrade interne che non hanno mai messo piede in mare. Settemila abitanti dalla vita tranquilla, un ritmo interrotto talvolta dall’arrivo dei barconi di migranti dal Nordafrica, che adesso fanno rotta anche qui, oltre che su Lampedusa. «Sono sconvolto, in paese non era mai avvenuto un fatto così grave – dice il sindaco Fabrizio D’Ancona – solo qualche rissa denunciata ai carabinieri, ma mai nulla del genere. Speriamo che la donna si possa salvare».
Una lite incominciata in un bar del centro, pare per gelosia, e culminata nell’abitazione della coppia venerdì sera, in via Maggiulovedi, nel centro della cittadina.
Accuse, urla, insulti, hanno raccontato i testimoni al bar. Poi a casa – secondo le prime ricostruzioni – l’uomo ha preso una bottiglia di benzina, ha cosparso il corpo della donna e ci ha buttato sopra un fiammifero, alla presenza dell’unica figlia di lei che si trovava con loro: gli altri vivono in altre contrade. Nel giro di qualche minuto c’è stato il fuggi fuggi dal palazzo, mentre alcuni vicini tentavano di soccorrere la donna e altri chiamavano l’ambulanza per il trasferimento in elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo. «Condizioni gravissime», ripetono i medici. Lui è nello stesso ospedale, con la faccia sfregiata dal fuoco.