La Stampa, 24 settembre 2023
Biden e Trump vanno in fabbrica in cerca di voti
Il presidente americano Joe Biden riscrive l’agenda della settimana e inserisce – sulla strada di una missione che martedì lo porterà a San Francisco e in Arizona – una tappa in Michigan per unirsi ai picchetti «di uomini e donne della Uaw», il sindacato dei lavoratori del settore auto. Lo sciopero proclamato una settimana fa contro le Big Three (General Motors, Stellantis e Ford) ed esteso ieri ad altri 38 siti, diventa terreno di scontro politico.Donald Trump aveva annunciato qualche giorno fa che avrebbe tenuto un comizio a Detroit mercoledì 27, snobbando il dibattito che i rivali per la nomination repubblicana terranno alla Reagan Library vicino a Los Angeles e spostando l’attenzione sui “blue collar” degli Stati della Rust Belt, decisivi per orientare il duello alla Casa Bianca del 2024. Questa volta, però, Biden non ha ripetuto l’errore dell’autunno scorso quando evitò di andare a East Palestine, dove un treno carico di scorie chimiche era deragliato facendo scattare l’allarme ambientale e terrorizzando un’intera comunità. Trump fu lesto e andò fra i volontari che distribuivano acqua e viveri ai cittadini dell’Ohio. A smuovere il presidente che si autodefinisce «il più pro-sindacati della storia Usa», è stato l’invito che gli ha rivolto Shawn Fain, capo del sindacato metalmeccanico venerdì in una diretta su Facebook nella quale ha annunciato l’estensione dello sciopero. La Casa Bianca dapprima è rimasta in silenzio, dopo qualche ora però un tweet e un comunicato hanno spiegato che Biden si sarebbe unito «ai picchetti» per solidarizzare con i lavoratori mentre «lottano per ottenere una giusta quota del valore che hanno contribuito a creare».Biden non ha specificato dove andrà in Michigan, ma la sua missione è complicata. Il sindacato Uaw ha rotto con le altre grandi sigle sindacali ed è l’unico a non aver appoggiato formalmente la rielezione di Biden. I temi della trattativa con i produttori di auto mettono a nudo la difficoltà del presidente democratico di conciliare il suo essere vicino alle istanze dei “blue collar” con il green deal, ovvero il sostegno alla transizione verde. È un tema che rivela le molteplici anime dentro il partito democratico. Nel 2019 la deputata Alexandria Ocasio Cortez assieme a Ed Markey promosse un “Green Deal Act” che ottenne l’appoggio di cinque candidati alla Casa Bianca, fra cui Bernie Sanders e Kamala Harris. Non quello di Biden, che pure da presidente ha accolto parte delle richieste di Aoc all’interno dell’Ira, ovvero la norma che favorisce il passaggio all’auto elettrica con ingenti finanziamenti, sussidi e sgravi fiscali per le aziende.È una norma che la base dei lavoratori iscritti all’Uaw ritiene incompatibile con le proprie esigenze: le fabbriche per la produzione di batterie, infatti, sono dislocate in Stati dove non c’è rappresentanza sindacale e, soprattutto, esse impiegano un numero di operai nettamente inferiore a quelli attuali. In un sondaggio di inizio settembre del Pew Research Center è emerso che il 54% dei “blue collar” considera le questioni ambientali un «grave pericolo», ma quando si tratta di collocarle in un elenco di temi ritenuti primari, finiscono al 17° posto su 21.Su questo ha gioco facile Trump che ha una base elettorale poco attenta all’innovazione energetica. Ieri l’ex presidente ha esternato su Truth, accusando «Crooked Joe», il corrotto Joe, «di aver tradito gli operai con la bufala dell’auto elettrica». «Entro tre anni tutte queste auto – ha proseguito – saranno fatte in Cina». Quindi, se gli operai e il settore dell’auto non vogliono sparire, «dovete solo sostenere Trump come presidente degli Stati Uniti». Nelle presidenziali del 2020, Biden batté Trump in Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, tre stati dove il sostegno dei “blue collar” è determinante. Un tempo ossatura della base del partito democratico, dagli anni ’80 gli operai bianchi si sono allontanati sposando spesso le cause conservatrici. Biden nel 2020 è riuscito a riconquistarne parzialmente la fiducia. Ma lo scarto con cui ha vinto in Wisconsin è stato di appena lo 0,7%; in Pennsylvania 0,2% e solo in Michigan un più sicuro 2,8%.Per questo entrambe le campagne si sono già mobilitate. Al momento, i sondaggi sul duello fra Biden e Trump sono ballerini, ma concordano su un punto: Trump va meglio e Biden peggio rispetto al 2020. Le chiavi per entrare alla Casa Bianca potrebbero essere nell’auto delle Big Three. —