ItaliaOggi, 23 settembre 2023
Notre-Dame, indagine sulle vetrate finite all’asta
Le autorità francesi indagano sulla vendita di due vetrate di Notre-Dame potenzialmente rubate dalla cattedrale di Parigi nel 1862.
Nel 2015, la casa d’aste Sotheby’s ha messo all’incanto due tondi in vetro policromo, uno raffigurante un angelo con una candela e l’altro un angelo con un turibolo. Sono stati venduti separatamente, uno a 123.000 euro e l’altro a 111.000 euro, superando le stime iniziali di 60.000 euro.
Le note del catalogo riconoscono che i pezzi, realizzati intorno al 1250 e con un diametro di circa 16 pollici, erano parte del monumentale rosone del transetto nord della cattedrale, ma furono smontati e sostituiti dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc durante il restauro dell’edificio. Le ricerche sulla provenienza hanno quindi dimostrato che i pezzi furono successivamente venduti dal restauratore delle vetrate Edouard Didron tra il 1877 e il 1905. Ma ora la legittimità della vendita del 2015 viene messa in discussione.
La polizia francese ha avviato una prima indagine a seguito della denuncia presentata lunedì 11 settembre dall’associazione francese “Lumiere sur le Patrimoine”, che indaga sulla vendita di oggetti del patrimonio culturale francese che sospetta possano essere stati rubati. Si sostiene che i vetri non siano mai stati di proprietà di Viollet-le-Duc perché qualsiasi cosa prelevata dalla cattedrale appartiene automaticamente alla Francia.
«Prima di offrire questi pezzi all’asta, abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni e i certificati di esportazione richiesti dalle autorità competenti, oltre ad aver avvisato esperti e curatori dei musei», ha spiegato Sotheby’s in una dichiarazione.