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 2023  settembre 22 Venerdì calendario

Il primo compleanno del governo Meloni

Alla vigilia del primo compleanno del governo Meloni, giornali e talk show sono scatenati nel compilare sterminati elenchi di quello che Giorgia Meloni non avrebbe fatto. Detto che nel suo discorso di insediamento la premier aveva dichiarato che la vera novità del governo di centrodestra consisteva nel fatto che aveva non uno, bensì cinque anni davanti per realizzare il programma, e che quindi è un po’ presto per fare bilanci (sarebbe come dire che il risultato finale di una partita di calcio è quello su cui si trovano le squadre al quindicesimo del primo tempo), detto questo, non ce la sentiamo di sottrarci al coro dei maestrini con la penna rossa, e quindi proponiamo anche noi il nostro bell’elenco. Per dire, con severità, che è vero: Giorgia Meloni non ha fatto nulla, assolutamente nulla di ciò che la sinistra, durante la campagna elettorale, per spaventare gli italiani, aveva detto che avrebbe fatto se avesse vinto le elezioni.
Vediamo. La fascistizzazione dell’Italia è al palo, in giro non si vedono ronde di camicie nere; i diritti civili delle minoranze sono intonsi, gay e trans restano a piede libero, come pure Saviano e compagnia; l’Italia è ancora in Europa senza se e senza ma, le transazioni avvengono ancora in euro; Putin resta nemico dichiarato e il democratico presidente americano Joe Biden adora la nostra premier; esercito e marina non sparano sugli immigrati, anzi ne salvano e accolgono come non mai, la libertà di stampa e di espressione è salva, eccetera eccetera.
Mettiamo quindi un punto fermo. A un anno di distanza, la prima certezza è che la sinistra ha raccontato sul governo delle destre un mare di cazzate da fare paura. Ma c’è un’altra cosa che Meloni non ha fatto, cosa giustamente imperdonabile agli occhi dei suoi critici: non ha fatto un governo di sinistra, non fa politiche di sinistra, non piazza uomini di sinistra né a destra e neppure a manca. Insomma, il bilancio onesto di un anno è il seguente: Giorgia Meloni è una donna conservatrice che ha vinto le elezioni e governa con pragmatismo, cioè tenendo sempre ben presenti gli interessi generali del Paese e le risorse a disposizione, come farebbe un leader conservatore, per di più camminando sulle macerie economiche e sociali provocate da tredici anni di governo delle sinistre. E questo è tutto.