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 2023  settembre 22 Venerdì calendario

I costi dei giochi

Slalom e piroette, avvitamenti, salti nel vuoto e buchi nell’acqua. E i brividi (finanziari) non mancano. A 868 giorni dalle Olimpiadi della neve Milano Cortina 2026, mentre i costi crescono, avendo già superato la soglia dei 3,6 miliardi, i cantieri vanno in bianco. È il caso di dirlo, perché la pista da bob nemmeno i costruttori vogliono farla, con buona pace del leggendario Eugenio Monti e del governatore Luca Zaia (“Noi non finanziamo, se qualcuno ha la bacchetta magica si faccia vivo”). Dopo la gara d’appalto, è andata deserta anche la procedura negoziata. Vuoi vedere che si proverà con l’affidamento diretto di un’opera da 124 milioni di euro? Come non bastasse, l’impianto di pattinaggio di Baselga di Pinè, che costava troppo mettere a norma, sarà fatto in pianura, nella Fiera di Rho, primo anello di ghiaccio lungo 400 metri “usa-e-getta” della storia. Perfino Francesco Romussi, operation manager di Fondazione Milano-Cortina, ha ammesso che si correrà un bel “rischio tecnico”. Il Villaggio Olimpico di Cortina progettato per finire su un pratone di incomparabile bellezza, andrà a nord del paese, in una zona a rischio idrogeologico. Ma anche gli impianti di Milano conoscono tira e molla inconcludenti. Tecnici, politici e amministratori del grande circo bianco non ci fanno mancare nulla, nell’avvicinamento a quelle che dovevano essere le Olimpiadi più ecologiche e meno costose di sempre.
La notizia istituzionale più recente è la nuova montagna di milioni messa a disposizione dal governo. Il Dpcm appena approvato fissa a 3 miliardi 190 milioni di euro la spesa già coperta e a 413 milioni di euro la parte mancante. Totale: 3 miliardi 604 milioni. Si cominciano a consumare i 400 milioni extra approvati con la Finanziaria di dicembre. Ad aprile la previsione di spesa era di 3 miliardi 453 milioni. È lievitata di 150 milioni. La notizia più allarmante è che nessuno vuole imbarcarsi nell’avventura dello “Sliding Centre”. Nemmeno Webuild, pure legato a filo doppio col ministro Salvini per il ponte sullo Stretto. Sono ore di approcci anche con Pizzarotti. Il quadro delle opere indifferibili (senza le quali le gare non si fanno) è desolante. Pochissimi i cantieri che i commissari Cio troveranno aperti.
MILANO.
Lo stadio San Siro è l’unico senza problemi. Il Palaitalia Santa Giulia da 180 milioni (gravato già da extracosti) sarà fatto da privati e servirà solo per l’hockey: i lavori sono all’inizio, ma va consegnato entro fine 2024. Un buco nell’acqua la sistemazione dell’ex Palasharp per l’Hockey 2: era troppo cara e si sono aggrappati alla Fiera, per una pista temporanea. Alla Fiera di Rho finisce il pattinaggio del Trentino, pure questo temporaneo. Ad Assago basta invece preparare le piste per artistico e short track. Il Villaggio Olimpico a Porta Romana sarà fatto da un fondo privato, ma i 100 milioni per quello che diventerà il futuro campus universitario sono già lievitati del 30%.
LOMBARDIA.
A Bormio si allarga la pista Stelvio (sci alpino), poi lavori di sicurezza e strutture a fune di collegamento (per questo i costi lievitano). A Livigno (snow board e free style) sono previsti lavori importanti (park interrato, impianti a fune), ma le gare non sono ancora partite. I villaggi olimpici saranno in albergo a Bormio e Livigno. Basterà pagare il conto.
VENETO.
A Cortina, pista da bob non pervenuta. Zero lavori in corso al Palaghiaccio, solo il progetto di nuova copertura, impianto di climatizzazione e spogliatoi. Per la Pista Tofane, poi, previsti interventi modesti. Imponente invece il partenariato pubblico-privato di mobilità integrata (127,5 milioni) che Fondazione “ha molto a cuore”, ma lassù nessuno ci crede, visto che ne parlano da anni. Il trampolino storico di Zuel sarà la “iconica medal plaza” voluta (e pagata) da Zaia. Il Villaggio olimpico sarà fatto da prefabbricati in affitto per 39 milioni a fondo perduto. Non li hanno ancora ordinati. Infine l’Arena di Verona per la cerimonia di chiusura: i lavori di sistemazione? Tra sei mesi.
TRENTINO-ALTO ADIGE.
Ad Anterselva si lavora alla riqualificazione dell’impianto di biathlon. A Tesero sono iniziati i primi interventi nell’impianto di sci da fondo. A Predazzo i trampolini per il salto sono stati demoliti, non ancora partiti i lavori per sostituirli (entro il 2024). E il Villaggio olimpico sarà nella Scuola Alpina della Guardia di Finanza con nuovo padiglione e un costo già cresciuto di 10 milioni.