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 2023  settembre 21 Giovedì calendario

Biografia di Alberto Prestininzi

Il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini sceglie Alberto Prestininzi, geologo e noto negazionista del cambiamento climatico, per coordinare il neonato Comitato tecnico scientifico sul Ponte sullo Stretto di Messina. L’ex professore de “La Sapienza” di Roma, ora in pensione, è fra i firmatari di un manifesto chiamato “Dichiarazione mondiale sul clima”, contenente un’unica rivendicazione: «Il cambiamento climatico non esiste». Il documento – in contrasto con quello che sostiene il 99 per cento delle pubblicazioni scientifiche sul tema – è stato promosso della fondazione Clintel, un (sedicente) think tank fondato da Guus Berkhout, ingegnere olandese con un passato nell’industria petrol-chimica. La petizione millanta le firme di 1500 “scienziati”, ma la lista dei nomi menziona qualifiche generiche quali “sommelier”, “studente di Liceo scientifico”, “dirigente”. Prestininzi da anni perora la causa del negazionismo climatico. Qualche esempio degli ultimi mesi. A marzo il geologo è fra i partecipanti di un convegno organizzato dall’organizzazione anti-abortista ultra-cattolica Pro Vita & Famiglia. Titolo: “Custodire l’ambiente custodendo l’uomo – perché le bugie ambientaliste radicali minacciano la vita umana sulla terra”. A giugno rincara la dose in un’intervista al sito Startmag: «I dati analizzati mostrano che non c’è un’emergenza climatica». E poi ancora: «C’è una volontà di confondere le acque – aggiunge malizioso – anche utilizzando argomenti truffaldini, come quello di confondere il clima con l’inquinamento». Il mese dopo, con i sostenitori italiani di Clintel, firma una nota per denunciare l’«ingiustificato allarme» che «sta inquinando le coscienze anche di responsabili politici ad alti livelli». L’aumento delle temperature globali? Un «fenomeno naturale» e «non necessariamente sgradevole». La transizione energetica? «Promessa quale panacea per combattere le conseguenze indesiderate dei fenomeni siccitosi o alluvionali, in realtà aggrava queste conseguenze» che non «si combattono con le installazioni di impianti eolici o fotovoltaici». Coerentemente il professor Prestininzi è altrettanto tranchant sull’alluvione in Emilia Romagna: «Si poteva prevedere» perché «le immagini parlano chiaro: era una palude ora antropizzata». Dulcis in fundo: sabato scorso, 16 settembre, tiene un’applaudita lezione alla festa nazionale di Visione.tv, testata online riferimento di no vax e complottisti di vario ordine e grado: «L’Italia è uno dei paesi più piovosi d’Europa, non parlateci di siccità», il messaggio consegnato all’entusiasta platea di “pensatori liberi”. Ora, l’ex accademico negazionista guiderà la commissione di esperti che dovrà offrire «supporto e consulenza», quindi perizie tecniche e scientifiche, sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Fra le file dell’opposizione insorge solo il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra italiana Angelo Bonelli, che presenterà un’interrogazione parlamentare sull’incarico del geologo: «Questa nomina del comitato scientifico solleva dubbi e preoccupazione» perché «l’approccio scientifico deve essere basato su dati, evidenze e consensi internazionali, non su opinioni personali che negano la realtà dei cambiamenti climatici». Allarmati anche gli attivisti del gruppo “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto": «La sostenibilità di un’opera pubblica così impattante non può essere garantita da chi nega che l’ambiente sia impoverito e alterato dall’azione umana». Alle perplessità sul coordinatore negazionista del Cts, si aggiungono quelle sull’autonomia del gruppo di esperti: un «organismo indipendente», secondo la definizione il ministero dei Trasporti, che pure si compone perlopiù di figure che già in passato si sono espresse a favore dell’infrastruttura. Lo stesso Prestininzi ha già fatto parte del Comitato scientifico della società pubblica Stretto di Messina spa, liquidata nel 2013 e ora riesumata per dare nuova vita all’ambizione del ponte. Come lui Caudio Borri, ordinario di Scienze delle costruzioni dell’Università di Firenze, e Giuseppe Muscolino, ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Messina. —