La Stampa, 20 settembre 2023
I timori del ministro sul debito
L’allarme di Giorgetti sui costi, in termini di servizio al debito pubblico, dell’ultimo rialzo degli interessi deciso dalla Banca centrale europea, viene a interrompere la confusione, e in un certo senso la monotonia, dello scontro verbale sul tema dei migranti, a cui sono pochi i Paesi europei che si sottraggono, in vista del voto per il Parlamento di Strasburgo del prossimo anno. Con il realismo che lo caratterizza, il ministro dell’Economia spiega che si è ritrovato con 14 miliardi in meno in cassa, e spera che ne terranno conto i partiti che compongono la maggioranza e ogni giorno allineano richieste fuori budget. Un budget che è ancora tutto da scrivere nella Nadef, la nota di aggiornamento del documento economico che fa da base alla legge di stabilità.
Giorgetti – anche in questo caso uscendo dai formalismi – ha spiegato che non lo preoccupa tanto il negoziato con la Commissione europea, con la quale prima o poi «un compromesso si troverà». Le strade possibili sono due: o l’Europa accetta, per l’Italia e per altri membri dell’Unione che si trovano in simili condizioni di dissesto, di scorporare dai calcoli di bilancio le spese obbligate, come quelle militari o quelle per investimenti per la conversione green, o consente di affrontarle con un aumento del debito. Implicitamente rallentando il percorso di rientro nel parametro del 3 per cento tra deficit e Pil, formalmente cominciato dopo la fine dell’emergenza Covid e i cui tempi e metodi sono ancora in discussione tra i partner dell’Unione.
Ma anche questo non sarebbe un rimedio. O almeno lo sarebbe nell’immediato, ma con un rinvio della soluzione dei problemi. Che riguardano, come ha ancora spiegato Giorgetti, l’accoglienza che sul mercato ricevono i titoli del debito pubblico italiano con i quali gran parte delle spese sono finanziate. Un Paese come l’Italia che non è in grado di avviare un serio piano di risanamento, e continua a finanziare le promesse elettorali dei partiti di governo, va da se, non è molto affidabile sui mercati. Giorgetti intendeva dire questo. La cosa strana è che non ci sia un leader di partito, né di maggioranza né di opposizione, capace di dire le stesse cose. Il partito della spesa pubblica a qualsiasi costo è trasversale, in un certo senso unico