la Repubblica, 19 settembre 2023
Yoko Ono vuole recuperare l’orologio di John Lennon
Dopo oltre 40 anni sembra risolto il giallo sulla scomparsa di un prezioso orologio di John Lennon. Si tratta di un cronografo Patek Philippe in oro, della serie 2499, fabbricato in appena 349 esemplari, che la moglie Yoko Ono gli regalò il 9 ottobre 1980, in occasione del suo quarantesimo compleanno. Per quell’orologio Ono spese 670mila dollari.
Una bazzecola se pensiamo che, all’epoca, la fortuna del marito – con Paul McCartney leader indiscusso dei Fab 4 – ammontava già a 200 milioni di dollari. Purtroppo Lennon, che due mesi dopo, l’8 dicembre, venne assassinato a New York, riuscì a usare per poco quell’orologio: dopo la sua morte scomparve, rubato da uno dei suoi autisti, Koral Karsan, che successivamente lo vendette a un commerciante newyorkese di oggetti preziosi. Da rilevare che, nel 2006, Karsan, venne arrestato per aver tentato di estorcere due milioni di dollari a Yoko Ono, minacciando di uccidere lei e il figlio Sean, avuto dalla coppia nel 1975.
Quanto all’orologio, una volta denunciato il furto, rimase fuori mercato. Fintanto che un collezionista italiano, residente a Hong Kong, lo acquistò da una casa d’aste tedesca. Il suo nome non è noto ma, sicuramente, si tratta di una persona molto ricca se si considera che, nell’aprile del 2022, un Patek Philippe simile a quello di John Lennon venne battuto all’asta da Sotheby’s per 7,7 milioni di dollari. L’esemplare appartenuto all’ex Beatle è riapparso dieci anni fa, dopo che Yoko Ono venne contattata da una società di Ginevra incaricata di valutarlo.
La vedova di Lennon, determinata a rientrare in possesso dell’oggetto, si è fatta patrocinare dallo studio ginevrino Borel & Barbey. A riprova che il cronografo era proprio quello che aveva regalato a John, citò il passaggio di un brano che aveva composto con il marito e che compare sulla cassa dell’orologio. Sentiti i contendenti, il tribunale di Ginevra ha così stabilito che il legittimo proprietario è la vedova di Lennon.
La querelle sembra però tutt’altro che risolta. Il collezionista italiano, infatti, ritiene che Yoko Ono abbia torto, poiché non denunciò il furto del prezioso entro tre anni, come prevede la legge dello Stato di New York. In realtà il suo obiettivo, visto che quell’orologio è diventato un’icona, se si considera che appartenne a una leggenda della musica del Ventesimo secolo, è quello di metterlo all’asta, ricavandone una montagna di soldi. Yoko Ono reputa valga tra i 4 e i 5 milioni di dollari, tuttavia c’è chi gli attribuisce un prezzo stratosferico, addirittura superiore ai 17,8 milioni di dollari, cifra per la quale a New York venne battuto all’asta nel 2017, in soli 12 minuti, il Rolex Daytona che portava al polso Paul Newman.
Quel Rolex era da considerarsi alla stregua di un Santo Graal, commentò un esperto. Anche in quel caso l’orologio era stato un regalo della moglie, l’attrice Joanne Woodward. Se il Daytona venne paragonato al Santo Graal, il Patek Philippe di Lennon ha le carte in regola per diventare “l’orologio più costoso di tutti i tempi”. Così ha dichiarato, alla rivista Fortune, Marc Montagne, autore del libro Invest in watches: The art of watch collecting