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 2023  settembre 17 Domenica calendario

Il Campiello a Benedetta Tobagi

Venezia Gran Galà della Letteratura. Così è stato chiamato l’evento al Teatro La Fenice in onore del premio Campiello 2023 trasmesso in diretta tv, ieri sera, su Rai 5. Ospiti, canzoni, monologhi, finalisti in scena: la «liturgia» è officiata da Francesca Fialdini, conduttrice e scrittrice, e dal cantante e musicista Lodo Guenzi. Infine, si arriva all’attesa proclamazione: sul podio della sessantunesima edizione va una donna che racconta le partigiane d’Italia. È Benedetta Tobagi, con 90 voti della Giuria popolare, la vincitrice, con il volume La Resistenza delle donne (Einaudi).
«Sono stata travolta da queste donne – dice emozionata ma gagliarda Tobagi —. Dedico il premio alla loro memoria. Alle donne che non si sono girate dall’altra parte né ieri né oggi. E a tutte le donne del mondo che resistono e fanno sentire la propria voce».
Tuttavia Tobagi non è sola a guidare la classifica femminile: altre due scrittrici guadagnano infatti anche il secondo e il terzo posto. Ecco, infatti, Silvia Ballestra (80 voti) con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza) e Marta Cai (57 suffragi) con Centomilioni (Einaudi). A seguire: Tommaso Pincio (46 voti) con Diario di un’estate marziana (Giulio Perrone Editore) e Filippo Tuena (13 voti) con In cerca di Pan (Nottetempo). Hanno votato 288 giurati popolari su 300. Soltanto due le schede bianche.
Walter Veltroni, presidente della Giuria dei letterati per il terzo anno consecutivo, aveva rinnovato la sua soddisfazione, sottolineando l’indipendenza e la competenza dei giurati che avevano indicato la cinquina finalista. Si è inoltre compiaciuto per la varietà dei temi affrontati nei volumi: «Storie vere, frammento, fantasia, immaginazione».
Podio
Al secondo posto Silvia Ballestra con il volume su Joyce Lussu. In terza posizione Marta Cai
C’è da dire che il Campiello, fondato nel lontano 1962 dagli industriali veneti, ora rappresentati da Enrico Carraro che presiede anche la Fondazione, nel tempo si è ampliato diventando una sorta di rete culturale. Essa comprende, oltre al Premio di narrativa per scrittori big e al Campiello Opera Prima (vincitore di questa edizione Emiliano Morreale con L’ultima innocenza, Sellerio), il Campiello Giovani (vincitrice 2023 Elisabetta Fontana con il racconto Sotto la pelle, proclamata al Teatro Goldoni, venerdì scorso), il Campiello Junior, il Campiello Natura Venice Garden Foundation. E dal 2010 il Premio Fondazione Campiello alla Carriera. Che, quest’anno, è andato a Edith Bruck, 92 anni, scrittrice, poetessa, regista ungherese, naturalizzata italiana, ebrea deportata e sopravvissuta alla Shoah. Accolta con un lungo applauso.
«Sono commossa – ha detto – ringrazio tutti». Un passo della motivazione: «Ha attraversato i confini tra popoli e tra lingue di un’Europa prima dilaniata e poi riunita. Con la sua opera di traduttrice ha fatto incontrare parole e versi di lingue lontane…». Bruck, dopo aver esaltato l’incanto di Venezia, ha ricordato la sua lunga carriera («ho cominciato a scrivere nel 1946, sopravvissuta ai campi di concentramento, e non mi sono fermata») e i numerosi premi ricevuti. Ma, a proposito della guerra in corso, ha detto di essere preoccupata «per l’Italia, per l’Europa e l’Ungheria».
Da segnalare ancora la menzione speciale che è andata alla scrittrice Ada d’Adamo (scomparsa a 55 anni lo scorso aprile), autrice di Come d’aria (Elliot), alla quale è stato assegnato il Premio Strega 2023. Ha ritirato la targa alla Fenice la direttrice editoriale Loretta Santini.
Ma il clou del Premio Campiello riguarda, ovviamente, i romanzi e gli autori della cinquina finalista, scelta dalla Giuria dei Letterati. Così composta: Walter Veltroni (presidente), Pierluigi Battista, Federico Bertoni, Daniele Brogi, Silvia Calandrelli, Edoardo Camurri, Chiara Fenoglio, Daria Galateria, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni, Emanuele Zinato. Quindi, il passo viene ceduto alla Giuria Popolare – 300 persone di ogni parte d’Italia, varie per cultura, età, professione – i cui voti portano alla scelta del vincitore.