La Stampa, 17 settembre 2023
La diplomazia di Giorgia
La visita di Von der Leyen a Meloni e il viaggio-lampo delle due insieme a Lampedusa segna una svolta nei rapporti tra Europa e Italia. La giornata di ieri (preceduta dall’apertura di Macron, che in serata ha sentito al telefono la premier, con l’appello agli altri Paesi membri ad aiutare l’Italia) ha segnato una brusca inversione di tendenza: dalla chiusura dei confini di Francia e Germania e dal freddo richiamo al trattato di Dublino, che prevede che gli immigrati siano trattenuti dove sbarcano, all’offerta di solidarietà che anche Scholz ha condiviso, mentre il vertice telefonico dei ministri dell’Interno europei ha dato un altro segnale in questo senso.
Così ha ripreso vigore la via diplomatica che proprio Meloni e Von der Leyen avevano portato avanti con Saied, il leader della Tunisia da cui proviene in questi giorni la larghissima maggioranza dei barchini che approdano a Lampedusa. Quanto durerà, che effetti avrà e soprattutto cosa realmente farà l’Europa per venirci incontro e alleviare gli effetti degli sbarchi è tutto da vedere. L’invasione di questi ultimi giorni è stata determinata dai ritardi nei pagamenti alla Tunisia da Bruxelles. Ed è verosimile che Saied, che comunque ha ricevuto una prima tranche dei finanziamenti, non farà nulla per attenuare il ritmo delle partenze finché non avrà prova che le promesse vengono mantenute.
Meloni ha inoltre in casa il problema di Salvini, che, pur evitando polemiche personali con la premier, ed anzi sostenendo che Meloni ha fatto bene a invitare VdL, si è spostato sul terreno dell’aperta contestazione delle autorità europee, scegliendo come alleati Le Pen, che oggi interviene all’annuale e simbolico appuntamento sul prato di Pontida, e Alice Weidel, la leader di Afd, il partito tedesco con ascendenze filo-naziste. Il leader leghista marcia con queste alleate e ne condivide le parole d’ordine antieuropee con l’obiettivo di rosicchiare voti a Meloni. La quale, appunto, predilige la via del dialogo con la presidente della Commissione europea, ma non rinuncia alla serie di dure misure anti-migranti già annunciate e messe all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani. Ma prima di tornare a Palazzo Chigi, Salvini oggi avrà la sua giornata con Le Pen a Pontida. Chissà con quali effetti. —