Robinson, 17 settembre 2023
Adesso si chiama Romance
Ma sarà vero che le appassionate tiktokiste sono destinate a diventare grandi asine, e neppure la IA, già rozzamente frequentata, riuscirà a redimerle? Anche se leggono libri e libri, anzi libroni? Così sole, protagoniste e sempre sole, mai un ragazzo vicino, perché, e fin qui si possono pure capire, i ragazzi, vittime di crudeli hair stylist (un tempo detti barbieri), appaiono ogni giorno con la testa orribilmente spazzolata in su e in giù, spinta sotto le sopracciglia, rapata di qua o di là, lunga da aborigeno o mischiati a barbona riccia. Le ragazzine, ancora in cerca di bellezza, i ragazzini, quelli che dovrebbero farle piangere se no non c’è amore, conciati per le feste in attesa di diventare grandi, tipo Salvini che come barba e baffi è di gran moda. Le ragazzine si sono già fatte fuori un librone, credo americano, firmato Madeline Miller, che le ha fatte piangere e piangere con La canzone di Achille dove Achille si innamora di Patroclo: e il fatto che si tratti di due maschi non le ha private del piacere di piangere e piangere, senza badare al sesso che tanto in queste cose non conta. E a questo proposito ricordo per chi non è del ramo, che ilromance è letto solo dalle donne, e mai si vide un maschio avvicinarsi senza sentire orrore e repulsione. Perché le ragazze sui 15 anni, massimo 16, ( ma ce ne sono anche di novantenni), nella confusione del crescere o del morire, vogliono solo questo: piangere e piangere per liberarsi dalle loro vite che comunque, nel tempo, le lasceranno deluse e offese. Ragazze sole, ragazze che sognano di singhiozzare, ragazze di TikTok che adorano libri purché del genere romance, e prima che passino non so, a una vincitrice dello Strega tipoCome d’aria, ci vorrà forse, del tempo, e magari tutta la vita. Queste ragazze che han visto passare le ombre del femminismo e tutto il resto, compresi i transgender e chissà quante altre cose, si ritrovano oggi, 2023, di nuovo a piangere e piangere sul romance come se nulla fosse successo. Come se niente fosse cambiato, e le ragazzine fossero fuse in quel bisogno di singhiozzi con necessario ottimo fine, come 40 anni fa, 50, 60, e chissà quanti, del passato.E i transgender, e la parità di genere, ma a noi che ce ne frega? Ecco, si scopre quindi che le donne cambiano, ma forse non tanto. In realtà, le quindicenni di ieri e di oggi non si staccano ancora dall’idea del femminile, non sono cambiate, vogliono lietamente soffrire, per poi ottenere il meraviglioso dono di un uomo che pareva cattivo e invece faceva finta, perché in realtà era buonissimo e infatti lei ne diventa la sposa! Nel 2023! Il massimo esempio ce l’ha TikTok, dove tra i libri, continua a stravincere Erin Doom, che con Fabbricante di lacrime ha superato le seicentomila copie e continua a vendere sfrenatamente: 668 pagine, scovato sulla piattaforma gratuita Wattpad, dal giovane direttore editoriale dei Magazzini Salani, Marco Figini. Che abile nella ricerca di romance, ha già fatto stampare il nuovo libro della Doom,Stigma, 519 pagine, venduto per ora in 50 mila copie; Myreya e Andras, l’uomo «aspro e incantevole», sono legati «a un odio a prima vista, stretti da un filo dorato più forte di un destino…». Ma perché la milionesima copia di un romance, passano anni, guerre, epidemie, fine del mondo, piace da impazzire in quanto identico a tutti gli altri? Trama diFabbricante: due orfanelli quasi diciassettenni chiusi in un orfanotrofio, la cui direttrice è cattivissima, vengono adottati da una buona famigliola ovviamente americana. Lei si chiama Nica ed è incantevole e piccina, lui si chiama Rigel, e malgrado l’orfanotrofio, emana un profumo intenso: «I suoi occhi mi incatenarono in una morsa buia. La vicinanza del suo corpo urlò come un brivido…» e in più: «Ustionava gli sguardi, catturava l’attenzione come lo scheletro di una casa in fiamme».Lui, mai un foruncolo, si comporta col garbo di un ambasciatore tranne che con lei, trattandola malissimo e lei tremula e disperata che pensa che il suo sia non amore ma, ovviamente, odio! Se no non ci sarebbe romance. Arriva il momento fatale, ed è lei a raccontare, bacio che supera i baci, strizzo che morde lo strizzo, bacio di baci, non le sfugge nulla, attenta a ricordarsi di ogni movimento e strisciamento che il giovane Rigel, meraviglioso diciassettenne di alta seduzione, pratica sino a intontire chi legge come se fosse vero. E poi, alla fine… ed è sempre lei sconquassata a raccontarlo, il paradiso! «La luce brillava in noi con la potenza di centinaia di stelle…», otto pagine di su e giù, in ogni casta parola un momento di beatitudine… «Una soave tensione mi invase il basso ventre fino a diventare bollente e intollerabile…». «E io divenni conscia di quello che stava per succedere…». «Era il punto di non ritorno, il confine oltre il quale non si poteva tornare indietro…». «Mi toccarono dove nessuno mi aveva mai toccata…». «Poi si spinse dentro…».Insomma, credo adesso, e non quando anche io leggevo romance di nascosto, di aver capito come funziona. C’è sempre una voce tremula di giovane donna che deve raccontare sempre la stessa storia, lui cattivo, lei buona, lui severo e misterioso, lei appassionata e fragile. Qualsiasi sia poi la forma non importa, può anche essere nel medioevo, va benissimo. Lei è pura, lui scapestrato, lei racconta pagine e pagine di porcherie ma non troppo, e si ritrova a sognare, improvvisamente risvegliata, quel che forse è stato il suo paradiso perduto, prima di entrare nella fatica della vita. È l’ultimo addio, a quello che poteva essere e non è stato.