Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per “Il Messaggero”, 14 settembre 2023
CONIO DELLE MIE BRAME – A ROMA UN UOMO TROVA OLTRE 245 MILIONI DI LIRE NASCOSTI IN CASA DEL FRATELLO DEFUNTO. IL GRUZZOLO, SE FOSSE STATO CAMBIATO, EQUIVARREBBE A 126 MILA EURO MA... ORA È TROPPO TARDI. L'UOMO È CORSO ALLA BANCA D'ITALIA DOVE GLI HANNO RISPOSTO CHE, VISTO CHE SONO PASSATI PIÙ DI 10 ANNI DALL'ENTRATA IN VIGORE DELL'EURO, IL MALLOPPO NON PUO' ESSERE CAMBIATO - MA NON È DETTA L'ULTIMA PAROLA PERCHÈ... -
La gioia di aver scoperto un tesoro nascosto in casa si è subito trasformata nella più grande delle frustrazioni. Giuseppe Antonio Bagnato, un ex commissario di polizia di Roma ora in pensione, aveva ritrovato nel gennaio del 2019 ben 245 milioni e 218mila lire (equivalenti a circa 126mila euro).
Le banconote, di vario taglio, erano riposte nel sottofondo del cassetto di un armadio dell'appartamento che Bagnato aveva ereditato da suo fratello, un sottoufficiale dell'aviazione deceduto nel 2018. Nonostante la lira italiana sia andato fuori corso già dal 2002, con l'entrata in vigore dell'euro, l'uomo - inspiegabilmente - non aveva cambiato questo notevole gruzzolo di denaro, né aveva informato suo fratello Giuseppe - unico erede - del patrimonio nascosto.
«Mentre con mio figlio Luca stavo sgomberando questo piccolo appartamento a Roma, per poi fare dei lavori di ristrutturazione - racconta l'ex commissario di polizia - ho trovato, con mio grande stupore, un malloppo da 245 milioni e 218mila lire. Mio fratello non mi aveva mai detto di avere questi soldi, né tanto meno di averli nascosti in quel cassetto. Viveva da solo ed era un grande risparmiatore. Non so perché non li avesse depositati in banca, né perché non li avesse convertiti in euro finché era possibile farlo».
[…] «Successivamente a questa incredibile scoperta - spiega il dottor Bagnato - mi sono rivolto alla Banca d'Italia per chiedere di cambiare le lire in euro, ma mi è stato risposto che non era più possibile farlo perché erano ormai trascorsi più di dieci anni dall'entrata in vigore della moneta unica. Insomma, quello che credevo fosse un tesoro si è rivelato, per ora, un cumulo di carta straccia. Ovviamente non li butto, finché non saprò con certezza che non si possono convertire».
Il 70enne, infatti, si è rivolto a un'associazione per chiedere assistenza legale. Sono tantissimi gli italiani che come lui hanno ritrovato piccole o grandi somme di denaro del vecchio conio. Il legislatore aveva anticipato la prescrizione delle lire dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011, con decorrenza immediata.
[…] «Attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l'esercizio dei diritti di credito - spiega uno dei legali dell'Associazione GiustItalia - prescrizione che non esiste in tutti gli altri Paesi della Comunità europea dove è ancora possibile "cambiare" in euro l'ex moneta nazionale.
Ma, secondo l'articolo 2935 del codice civile, il termine di 10 anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto; quindi, in questo caso, dalla data di ritrovamento delle banconote». Se questa interpretazione dovesse essere accolta da un giudice, Bagnato potrà beneficiare del suo tesoro.