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 2023  settembre 14 Giovedì calendario

Al consiglio di stato volano stracci


Se non fosse che parliamo del massimo organo amministrativo dello Stato farebbe quasi ridere. E invece gli stracci che volano al Consiglio di Stato sono una questione serissima: mai si era vista una roba simile tra i giudici supremi degli atti pubblici. Lo scontro è deflagrato al Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (Cpga), l’organo di autogoverno dei giudici di Tar e Consiglio di Stato. Il 1º settembre scorso, il presidente di una delle sezioni del Consiglio di Stato, Roberto Giovagnoli, ha scritto al Cpga una lettera di fuoco accusando di conflitto di interessi il nuovo presidente di Palazzo Spada, Luigi Maruotti (che presiede pure il Cpga), chiedendo di ritirare “in autotutela” la delibera che a luglio scorso ha dato una stretta pesante alle docenze delle toghe amministrative nelle scuole di alta formazione.
La delibera è stata voluta da Maruotti, e in teoria serve a tutelare i giovani che partecipano ai concorsi per giudici amministrativi e a evitare che questa attività distolga troppo i consiglieri di Stato. Nel tempo è infatti fiorito un discreto giro d’affari grazie a una normativa assai lasca e risalente al 2001. Secondo Giovagnoli sarebbe invece una ripicca di Maruotti contro di lui e pochi altri consiglieri che tengono lezioni in scuole riconosciute. Parliamo di compensi da decine di migliaia di euro per persone che già prendono tra i 140 e i 180 mila euro l’anno.
Per Giovagnoli la delibera “è del tutto esorbitante dai poteri” del Cpga e improntata “a un approccio dirigistico e illiberale” che vuole “colpire il libero mercato”, “minacciando all’esterno e all’interno la credibilità dell’istituto”. Il presidente di sezione chiede retoricamente come mai Maruotti si sia così speso per la delibera visto che i magistrati coinvolti nelle lezioni sono “quattro o cinque” e “quelli colpiti dalle nuove misure due o tre”. La risposta sarebbe “nel conflitto di interessi” di Maruotti che “per decenni ha esercitato l’insegnamento privato per il concorso in magistratura. E lo ha svolto con una delle modalità forse più discutibili tra quelle ipotizzabili: in proprio, senza affidarsi ad alcuna società o ente, gestendo direttamente l’organizzazione del corso, raccogliendo personalmente (o, comunque, tramite familiari) le iscrizioni e i pagamenti, con lezioni svolte in un’abitazione privata”. Insomma, in forma di “piccolo imprenditore commerciale o libero professionista intellettuale”, che secondo Giovagnoli sarebbe quella tutelata e potenziata dalla delibera, i cui paletti (incarichi non oltre l’anno, massimo 5 ore al giorno per 40 lezioni, limite di 150 iscritti per corsi delle scuole riconosciute, 60 per i corsi in autonomia) sarebbero invece pensati per colpire lui e chi lavora per scuole professionali, come la Ita con cui collabora. Il consigliere sembra poi quasi accusare Maruotti di invidia verso il collega: “La circostanza che quel corso (di Maruotti, ndr) non abbia mai riscosso un particolare successo (e che, quindi, il numero degli iscritti si sia sempre ampiamente collocato al di sotto delle soglie che oggi vengono imposte per delibera) non costituisce un elemento di attenuazione del segnalato conflitto: l’esiguo numero di iscritti non è stato una scelta ‘etica’, ma la risposta del mercato a un’offerta formativa ritenuta non adeguata alle esigenze di chi prepara il concorso”. Secondo Giovagnoli, Maruotti avrebbe tenuto i corsi “anche in tempi recentissimi” e, a quanto gli consta, sarebbe pronto a farlo a fine mandato.
Giovagnoli conclude annunciando un suo podcast per Ita e bollando la delibera come un attacco contro di lui “mosso da profonda e personale inimicizia” da parte del presidente del Consiglio di Stato e per questo la considera illegittima: Maruotti si sarebbe dovuto astenere.
Difficile che la delibera venga ritirata: stando a quanto filtra, ieri il Cpga avrebbe approvato una mozione all’unanimità per ribadire la correttezza dell’operato del consiglio e del suo presidente. In questi anni a tenere i corsi sono stati un pugno di consiglieri di grido: Caringella, Santise, Galli, Garofoli, e Giovagnoli, che nel solo 2020 ha percepito da Ita 60 mila euro per i corsi tenuti. Nello stesso anno, secondo il Corriere della Sera, erano stati autorizzati 170 incarichi esterni, 87 dei quali per insegnamento