La Stampa, 13 settembre 2023
La Rai perde la guerra dei tg
«Polemiche strumentali». Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai, si difende. Il primo canale è finito sotto accusa per la trasmissione di Marcello Foa, «Giù la testa», dai cui microfoni l’ex presidente di viale Mazzini ha difeso il generale Vannacci e criticato la stampa «mainstream». Parla di «palinsesto bilanciato» Pionati, di «pluralismo»; mentre Foa assicura che il suo programma è un esempio di «onestà intellettuale». Intanto, la Rai registra un crollo degli ascolti dei telegiornali, soprattutto il Tg2.
«Persone, fatti e notizie alla ricerca della verità», dice Foa ogni mattina alle 9. 05 lanciando «Giù la testa» su Rai Radio 1: giornalismo «innovativo, diverso, che gli altri media non fanno più». I critici l’hanno ribattezzata «Radio Salvini». Lui, che oggi ospita il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ribatte: «È una trasmissione innovativa. Lo scopo è fare giornalismo autorevole e autenticamente plurale con compagni di valore, come Gomez, Ricolfi, Ghisleri. Abbiamo scelto queste persone perché hanno tutte un’apertura mentale notevole con un approccio di coraggio e moderazione in cui mi riconosco per primo. C’è una parte importante del pubblico che ha voglia di capire e approfondire e il programma vuole lasciare un arricchimento al termine di ogni puntata. Ci occuperemo di un tema solo per ogni puntata, affrontando questa avventura con entusiasmo e passione».
Pionati boccia le critiche di filo leghismo come «polemiche improprie» e sorride: «Dobbiamo comunque ringraziare perché che ci hanno fatto una grande pubblicità». L’ex senatore dell’Udc giura che a muovere la sua radio è un altro meccanismo: «Abbiamo una composizione di palinsesto bilanciata, io ho basato tutto il mio impegno professionale nel Gr e nella radiofonia nel rispetto del pluralismo che mi ha sempre caratterizzato. Anche quando in qualche occasione il mio lavoro è stato giudicato noioso per cercare di mettere insieme le proposte di tutti». All’orizzonte altre novità: «Ci sarà qualche scossa» nella programmazione per dare «un senso di rottura in un quadro di monotonia consolidato». In quest’ottica il direttore ha svelato che è stato appena concluso un accordo per la trasmissione «Il rosso e il nero», che vedrà contrapposti Francesco Storace e Vladimir Luxuria. «Penso che potranno offrire un dibattito stimolante per il Paese», osserva Pionati.
Dalla radio alla tv. I numeri diffusi dallo Studio Frasi sui dati Auditel sono impietosi con l’informazione di viale Mazzini. Nei mesi tra il 4 giugno e il 9 settembre il Tg2, nell’edizione di pranzo delle 13, ha visto scemare del 12,1% i propri spettatori rispetto a un anno fa, registrando il peggior risultato tra tutti i notiziari del giorno e della sera: -191. 709 persone. Se n’è avvantaggiato il Tg5 dello stesso orario, il cui ascolto è cresciuto di 179. 507 spettatori. Giù anche le edizioni regionali della Rai (-5,86%) e il Tg3 (-3,41%), mentre tiene il Tg1. Lo spartito non cambia nell’analisi delle edizioni serali. Perde telespettatori il Tg1 (-2,79%), assieme al Tg2 (-3,13%) e al Tg3 (-2,89%)