Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  settembre 12 Martedì calendario

DIETRO L’EPURAZIONE DI FOGNINI DA PARTE DEL CT VOLANDRI C’E’ UNA VENDETTA POLITICA? BARAZZUTTI, CHE ALLENA IL TENNISTA LIGURE, ANNUNCIA DI VOLERSI CANDIDARE ALLA POLTRONA DELLA FEDERTENNIS, FEUDO DI BINAGHI – LA RICOSTRUZIONE DEL CLIMA DI INTRIGHI DELL’ITALDAVIS DA PARTE DEL "CORRIERE": IL PASTICCIO DI VOLANDRI A MALAGA L’ANNO SCORSO CHE SCHIERO’ IN DOPPIO CON FOGNINI UN BERRETTINI PALESEMENTE FUORI FORMA: IL TENNISTA DI ARMA DI TAGGIA NON L’HA MAI DIGERITO" – LA FORTUNA DEGLI AZZURRI E’ CHE GLI AVVERSARI DI DAVIS SONO DEBOLUCCI… -

L’Italia arriva all’impegno in Coppa Davis con un clima tutt’altro che sereno, come ricorda il Corriere della Sera che però aggiunge: gli avversari sono decisamente alla portata dell’Italia (si gioca da domani a Bologna contro Svezia, Cile e Canada campione in carica ma con Shapovalov che non gioca da Wimbledon).

Dal siluramento di Fabio Fognini, prima pre-allertato (10 luglio), poi convocato (14 agosto), infine lasciato a casa con quella che, più che una scelta tecnica, è sembrata un’epurazione. Fabio è esploso su Instagram («Falso e irrispettoso, non me lo merito»), Volandri gli ha risposto con un comunicato stampa («Parole ingrate verso chi ne ha sempre accettato virtù e debolezze»).



Uno scontro totale, insomma, con alla base un incrocio pericoloso di ego (il c.t. non tratta Fabio da vedette, com’era abituato) e un pasticcio di formazione a Malaga l’anno scorso (la star Berrettini schierata in doppio con Fognini benché palesemente fuori forma: il ligure non l’ha mai digerito) e all’orizzonte uno scenario politico che spiegherebbe l’ostracismo (almeno un po’): l’intenzione di Barazzutti di candidarsi alla poltrona della Federtennis (e padel, per carità) alle elezioni del prossimo anno.



Ma gli avversari sono deboli, come ricorda il Corsera: Né il Canada campione in carica di Shapovalov (che per vari problemi non gioca da Wimbledon) né il Cile di Jarry e Garin e nemmeno la Svezia di Leo Borg, che si aggira per il palazzetto di Casalecchio facendo girare la testa ai presenti tanto è somigliante al padre Bjorn (la caccia all’Orso in incognito sarà lo sport della settimana tra i portici di Bologna) possono fare paura all’Italia del n.18 Lorenzo Musetti e del n.38 Lorenzo Sonego, l’uomo in più è Matteo Arnaldi fresco top 50.