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 2023  settembre 11 Lunedì calendario

Per avere un patriottismo europeo si deve andare oltre la burocrazia

Gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea sono 27: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. I loro cittadini, quindi, sono membri di una Unione federale e contemporaneamente appartengono a uno Stato federato, quasi sempre, sin dalla nascita.Ne abbiamo avuto una dimostrazione recentemente quando i sei nuovi membri della Corte dei conti europea hanno partecipato a una solenne cerimonia dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione e hanno nominato i membri della Corte d’Europa. In questo caso, questa Corte doveva prendere ufficialmente atto del solenne giuramento dei nuovi membri della Corte dei conti. Conformemente ai trattati e in seguito alla consultazione del Parlamento europeo, il Consiglio dell’Ue aveva nominato tra marzo e dicembre 2022 membri della Corte dei conti alcune persone di cui segnalerò il nome per i lettori che hanno familiarità con le magistrature del nostro Continente. Sono Kristijan Petrovi, Stef Blok, George Marius Hyzler, Lefteris Christoforou, Laima Liucija Andrikien, e Keit Pentus-Rosimannus.
Ho afflitto il lettore con molti nomi e molte date per dimostrare con quanta solennità si è voluto celebrare la nascita delle istituzioni europee e creare così creare un patriottismo europeo. È necessario che questa non sia soltanto burocrazia e che gli uffici in cui si lavora divengano le molte case di una stessa patria.
Se mi avessero chiesto negli anni Cinquanta del secolo scorso perché quei Paesi avevano deciso di rinunciare a una buona parte della loro sovranità per creare un’organizzazione europea, avrei risposto che tutti gli Stati stavano vivendo una mutazione positiva. Quelli che erano usciti sconfitti dalla guerra scoppiata nel 1914 o nel 1939 erano quasi sempre teatro di conflitti civili tra partiti che si attribuivano a vicenda la responsabilità di un conflitto perduto.
I partiti della destra conservatrice avevano quasi sempre qualcuno su cui scaricare ogni responsabilità; e il conflitto diventava sempre più animato quanto più le liti accadevano dove si era ferocemente combattuto.
In questo clima tumultuoso apparvero forze che promettevano di restituire alla patria la dignità perduta o vinta molto faticosamente. Accadde particolarmente in due Paesi (Germania e Italia) dove due ideologie (fascismo in Italia, nazismo in Germania) portarono nelle strade le loro battaglie e un patriottismo bellicoso. Dovemmo aspettare la fine della Seconda guerra mondiale perché il patriottismo degli italiani diventasse più evidente ed equilibrato. Oggi i sentimenti si sono raffreddati e il patriottismo viene manifestato con maggiore discrezione e naturalezza.
È lecito sperare che divenga sempre più evidente e che fra questi costruttori dell’Europa vi siano più nomi italiani.