la Repubblica, 10 settembre 2023
I Leoni di Venezia
Il Leone d’oro alle Povere creature! di Yorgos Lanthimos fa battere all’unisono cuori (e mani) di pubblico, critica e giuria di Venezia. Emma Stone, che non vince la Coppa Volpi solo perché i due premi non sono cumulabili e non è al Lido causa sciopero (il film è prodotto dalla Disney), è la sfrontata Frankenstein che compie un percorso di autoconsapevolezza in un film che rompe gioiosamente gli schemi di femminismo e patriarcato. «Ci sono voluti parecchi anni perché l’industria e il mondo fossero pronti a questo film – dice Lanthimos sul palco – Ringrazio la mia squadra di donne stupende e Bella Baxer, creatura fantastica che non esisterebbe senza Emma Stone: questo film è suo».
Lanthimos abbandona gli intellettualismi, le aragoste e i cervi dei lavori precedenti per un’opera che punta a conquistare il grande pubblico. Ed è per gli spettatori il primo pensiero di Matteo Garrone sul palco: il doppio premio – Leone d’argento alla regia e il “Mastroianni” al giovane senegalese Seydou Sarr – aiuterà il viaggio del film appena uscito in sala. Anche Io capitano fonde visione e impegno, è un viaggio drammaticamente realistico eppure magico di due ragazzi attraverso il Niger e la Libia, il deserto e le torture con il sogno dell’Europa. Sul palco Garrone chiama gli attori e Mamadou Kouassi, che quella storia l’ha vissuta sulla pelle e che ha voluto come consulente, «credo abbia più diritto di me di parlarne» dice il regista, che ricorda la tragedia del Marocco e le migliaia di vittime del terremoto. Kouassi dice: «Dedico questo premio a tutte le persone che non ce l’hanno fatta ad arrivare a Lampedusa. Quando c’è voglia e necessità di partire nessuno ti può fermare, serve il diritto di accesso per noi giovani». È un altro sguardo sullo stesso tema quello della polacca Agnieszka Holland, 74 anni e la grinta di una generazione di autori che ha costruito il cinema europeo. InGreen border – Premio speciale della giuria – ci sono le famiglie in fuga da Africa e Medio Oriente, merce di scambio e carne da macello nella lotta tra il dittatore bielorusso Lukashenko e il governo polacco che da giorni attacca pesantemente la regista: «Non è stato facile fare questo film per tanti motivi, alcuni li immaginate, altri non potete. Dal 2014 la crisi dei rifugiati non è cambiata, le persone muoiono e soffrono in quelle foreste private di dignità, diritti umani, della vita. Succede nel cuore dell’Europa perché non vogliamo aiutarli. Dedico il premio agli attivisti, dalla Polonia a Lampedusa».
Visione e impegno, ancora, per il Gran premio della giuria, il rarefattoIl diavolo non esiste del giapponese Ryusuke Hamaguchi (Oscar per Drive my car ).Musica e immagini per raccontare l’equilibrio rotto tra la natura e gli organizzatori di un campeggio di lusso. Coppa Volpi a Cailee Spaeny, 25 anni, la Priscilla in cerca di identità nel mondo di Elvis disegnato da Sofia Coppola, «esperienza magica e inaspettata»: dedica il premio «con tutto il cuore» a Priscilla Presley. Il migliore attore è Peter Sarsgaard: inMemory di Michel Franco tratteggia con tenerezza un uomo che soffre di demenza. Entrambi gli interpreti americani sono qui con la deroga che il sindacato riserva ai film indipendenti. Sul palco, per Sarsgaard, un lungo discorso in cui parla della connessione tra gli esseri umani che l’arte regala, la minaccia dell’Intelligenza artificiale e l’augurio che i produttori hollywoodiani vogliano far crescere i propri figli in un mondo ancora umano». Vince per la sceneggiatura El conde di Pablo Larraín, che immagina il vampiro Pinochet e la sua eredità nefasta. A due giorni dall’anniversario del colpo di Stato del 1973.
Un film italiano premiato sui sei in concorso, ma la generazione dei nostri nuovi autori vince nella sezione Orizzonti: El Paraìso di Enrico Maria Artale, sceneggiatura e attrice. Riconoscimento speciale ad Alain Parroni per Una sterminata domenica: generazionale, imperfetto, coinvolgente. Il pubblico premia Micaela Ramazzotti, al debutto da regista con Felicità, storia di emancipazione di una truccatrice sfruttata sul lavoro e in famiglia: «Ci ho messo l’anima per arrivare al vostro cuore. Dedico il premio a chi vive un momento difficile, bisogna lottare sempre per la felicità, ne abbiamo tutti bisogno».