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 2023  settembre 09 Sabato calendario

L’Italia cerca di portare Franco alla Bei

L’ultimo tentativo di vincere una partita dal pronostico apparentemente chiuso, Giorgia Meloni lo farà oggi a New Delhi: proverà a convincere i colleghi europei del G20 della bontà della candidatura dell’ex ministro draghiano Daniele Franco alla guida della Banca europea degli investimenti. Ma sa già, la premier, che si tratterà appunto di una trattativa in salita, visto che per la presidenza della Bei la competizione vede favorite due donne: la danese Margrethe Vestager, che per concorrere all’incarico ha lasciato (temporaneamente) il ruolo di commissario europeo alla concorrenza, e la ministra spagnola dell’Economia Nadia Calvi?o, che sembra in vantaggio sui rivali. Nelle settimane scorse, proprio per la difficoltà della sfida, era circolata con forza la possibilità che Franco fosse “dirottato” nel board della Bce, al posto di Fabio Panetta nominato governatore di Bankitalia. Ma, dopo un colloquio fra il ministro Giancarlo Giorgetti e lo stesso Franco, è arrivata la conferma della candidatura di quest’ultimo per la Bei. Per il ruolo di Panetta il governo ha ufficialmente designato Piero Cipollone, vice direttore generale della Banca d’Italia. Queste incertezze, in ogni caso, non costituiscono un segnale di forza per il nostro Paese, ormai alla vigilia della nominache sarà definita a metà mese nell’Eurogruppo di Santiago di Compostela. E un eventuale risultato negativo, per Franco, non farebbe che cristallizzare l’assenza dell’Italia nelle autorità economiche europee. Il tricolore non sventolapiù sui palazzi dell’Ue. È una storia, va detto, che comincia anche prima dell’insediamento di Meloni. Ma di certo, con l’esecutivo di destra, non c’è stato un lavoro di costruzione di relazioni tale da premiare il Paese nelle nomine.Ma diamo un’occhiata a quanto successo. All’Eba, autorità bancaria europea, la presidenza è di uno spagnolo, José Manuel Campa: l’Italia avrebbe potuto puntare al ruolo di direttore esecutivo ma l’ha spuntata il francese Francois Louis Michaud. Per la presidenza dell’Esma, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, il nostro candidato era Carmine Di Noia, già commissario Consob. Ha prevalso la Germania con Verena Ross. Per il posto di direttore esecutivo il governo italiano non ha presentato candidature: è entrata la francese Natasha Cazenave. Passiamo all’Eiopa, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali. Anche in questo caso l’Italia non ha avanzato alcun nome, il timone è nelle mani dell’olandese Petra Hielkema.
Quindi il delicato ruolo di direttore generale del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Marco Buti, capo di gabinetto del commissario Paolo Gentiloni, nell’estate del 2022 si è ritirato dalla corsa e quell’incarico è stato assunto dal lussemburghese Pierre Gramegna.
Poi c’è il Single resolution board, organismo che gestisce le crisi bancarie: la presidente era una tedesca, Elke König, e da gennaio scorso c’è un francese, Dominique Laboureix. Dell’Italia nessuna traccia. Fra i casi più attuali quello dell’Ssm, il consiglio di vigilanza della Bce. Unica postazione guidata da un italiano, l’economista spezzino Andrea Enria. Che è in uscita. Per il suo posto in lizza due donne: Margarita Delgado, numero due del Banco de Espa?a, e la tedesca Claudia Buch.