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 2023  settembre 09 Sabato calendario

Il covid torna a far paura

Torna a scuola anche un vecchio compagno di classe, il Covid. A fine vacanze l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) certifica una ripresa dei contagi: +44% l’ultima settimana, con 21.309 casi e sempre più notizie di positivi attorno a noi. Il tracciamento infatti va avanti soprattutto per passaparola: con i tamponi ormai rari e senza obbligo di isolamento, il Covid sulla carta potrebbe essere quasi scomparso. Silvestro Scotti, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e medico a Napoli, racconta un aneddoto: «Un paziente che è insegnante è risultato positivo all’autotampone. Dovrebbe rientrare a scuola, e io posso fargli solo un certificato di malattia respiratoria generica. Non posso certificare il Covid in base a un’autodiagnosi». Senza quasi più norme entriamo nella fase del Covid fai da te, con la facoltà per i positivi di uscire, purché con la mascherina. «Anche se hanno voglia di tornare a scuola, i bambini sintomatici devono restare a casa» raccomanda Susanna Esposito, che insegna pediatria all’ateneo di Parma, responsabile del tavolo vaccinazioni della Società italiana di pediatria.
I sintomi restano blandi, ma non per tutti: 94 i deceduti l’ultima settimana (erano 65 sette giorni prima). «Nessun allarme, ma attenzione e prudenza» dice Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, che invita fragili e anziani a vaccinarsi per Covid e influenza, una doppia tegola che rischia di cadere sulla nostra routine: «Il Sars-Cov2 può lasciare un bambino debilitato per giorni» avverte Esposito. «Anche per l’età pediatrica da ottobre arriveranno i vaccini aggiornati alla variante Xbb. L’immunizzazione è consigliata ai fragili. Gli altri possono chiederla al pediatra». Negli adulti il vaccino è raccomandato a over 60 e fragili. Si potranno fare le due iniezioni (Covid e influenza) in una seduta dal medico di famiglia a partire da ottobre. Le nuove fiale, aggiornate al ceppo Xbb, restano valide anche se il panorama delle varianti è in movimento. «Stiamo monitorando le nuove, ma non sembrano più preoccupanti» dice Fabrizio Maggi, direttore della virologia allo Spallanzani di Roma. Il ceppo Xbb è dominante ma in calo, affiancato dal rampante EG.5 (Eris) e dal nuovo BA.2.86 (Pirola), che ha ben 30 mutazioni. «Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso l’ospite, cioè noi, causando sintomi più blandi» spiega Maggi. Il sistema immunitario col tempo ha acquisito due tipi di immunità: quella degli anticorpi, che può farsi spiazzare dalle varianti (è l’origine delle nuove ondate), e quella più duratura dei linfociti, che protegge dai sintomi gravi. «Anche l’influenza – dice Maggi – sembra nella norma. Consiglio però di vaccinarsi. Vedo un po’ di rilassamento». Esposito ha altri suggerimenti per i bambini (e non solo): «Lavarsi le mani e usare la mascherina in luoghi affollati. Se si fa un tampone casalingo, lo si scelga naso-faringeo. I salivari sono meno sensibili». E ai consigli serve affidarsi vieppiù, con le regole quasi tutte smantellate. Ieri il Ministero dell a Salute ha cancellato l’obbligo di tampone inpronto soccorso, a meno che non si abbiano sintomi, e l’ha inserito negli ospedali in generale, sempre per chi ha sintomi. «Il Ministero è pronto a ripristinare le regole in caso di recrudescenza, ma come misuriamo una recrudescenza – chiede Scotti – senza tamponi certificabili?». I tamponiufficiali sono 20mila al giorno (nelle fasi calde superavamo il milione). Il 12% è positivo: valore piuttosto alto. «Nelle farmacie c’è un aumento di tamponi, autotest e antinfiammatori. La prima settimana di settembre ha raggiunto i numeri delle ultime tre di agosto messe insieme, ma partiamo da valori piccoli» dice Marco Cossolo, presidente di Federfarma. In ospedale i letti con pazienti Covid in una settimana sono passati da 2,7% a 3%. Le terapie intensive da 0,4% a 0,6%. «C’è la ripresa dei casi, ma per la popolazione generale l’infezione non è preoccupante. Anche con le varianti è confinata alle vie aeree superiori, coinvolge poco i polmoni» dice Andrea Antinori, direttore del dipartimento clinico allo Spallanzani. «Anziani e immunocompromessi possono invece ammalarsi gravemente». Più lieve, ma inarrestabile, il virus si espande nell’emisfero nord, avverte l’Oms. Per il segretario Tedros Adhanom Ghebreyesus «preoccupa l’andamento dei casi alle porte dell’inverno. La crescita di ricoveri e decessi mostra che il Covid è qui per restare. Abbiamo ancora bisogno degli strumenti per combatterlo»