Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Non facciamoci del male da soli, please. Non più di quello che già ci fanno Alcaraz e gli infortuni, gli avversari tosti e giornate storte. Illudersi che in Davis le individualità si sciolgano magicamente nel «gruppo» è da ingenui. Ma se in un momento felice del nostro tennis c’è un obiettivo alla portata – riprendersi la Coppa dopo 47 anni – anche gli opposti si possono conciliare: la storia è piena di squadre spaccate e vincenti. I veleni pubblici di questi giorni invece non servono. Conta solo passare il turno nel girone di Bologna – senza Berrettini e Sinner ora Canada e Cile gettano ombre più lunghe – e puntare alle Finals. Il dietrofront di Sinner non è piaciuto, è vero, e Fognini meritava se non una chance almeno un congedo migliore. Il suo attacco però ha toni troppo alti. A Malaga fra Fabio e il ct Volandri si è rotto qualcosa. I capitani possono anche sbagliare, ma hanno il diritto/dovere di scegliere: da soli, con il rischio di scontentare tutti o qualcuno. A giudicarli, sono sempre i risultati. seme