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 2023  settembre 09 Sabato calendario

La crisi di Forza Italia senza Cav

Se le feste di partito sono il luogo in cui devono manifestarsi le ambizioni di ogni forza politica, quella dei giovani di Forza Italia “Azzurra libertà” a Gaeta ha invece rispecchiato il momento di incertezza che l’ex-movimento di Berlusconi sta attraversando a quattro mesi dalla scomparsa del Fondatore. I sondaggi segnano una discesa lenta ma costante. La tendenza è così negativa che se non si trova un modo di invertire la rotta esiste perfino il rischio che gli eredi politici berlusconiani non riescano a superare la soglia di sbarramento del 4 per cento necessaria per entrare nell’Europarlamento. Uno scenario da incubo, che Tajani, il vicepremier e ministro degli Esteri, nonché leader candidato a succedere a se stesso al prossimo congresso, allontana spiegando che ci sono tutte le condizioni per rimontare richiamandosi alla figura del Cav, al momento l’unico riferimento politico di un partito che non può solo vivere di memoria.
Tajani ha guidato fin qui Forza Italia su una linea di prudenza e in un certo senso di sottomissione a Meloni, di cui è diventato strettissimo collaboratore, grazie all’incarico che ricopre, a differenza dell’altro vicepremier Salvini, che non perde occasione per punzecchiarla, soprattutto in vista delle europee. Dopo la tassazione a sorpresa dei super profitti delle banche, una decisione che la premier non ha neppure sentito il bisogno di comunicare prima al suo vice, Forza Italia ha perso anche il ruolo di braccio parlamentare delle imprese della famiglia Berlusconi, tanto che alla Camera gira una battuta che dice che Forza Italia è riuscita a far tassare Mediolanum, la banca costruita nel recinto dell’impero di Arcore e al momento cespite prezioso del patrimonio familiare. Tajani è corso subito ai ripari annunciando una dura battaglia di emendamenti contro il provvedimento del governo. Ma come si dice, ormai il dado è tratto, e non saranno le modifiche a limitare o annullare gli effetti del decreto. Per questa strada, insomma, Forza Italia sembra avviata a diventare presto o tardi una costola di Fratelli d’Italia: o con una vera e propria annessione da parte di Meloni, che si limiti a salvare un ruolo per Tajani, o come alleato minore, magari, in vista della fusione, favorito nell’assegnazione dei seggi alle Politiche