il Fatto Quotidiano, 10 settembre 2023
Bonaccini toglie all’Agenzia per l’ambiente il vaglio sui piani dei Comuni
Può il controllato essere anche il controllore in tema di consumo di suolo? Nell’Emilia-Romagna devastata dall’alluvione dal 7 agosto è possibile. Fino al giorno prima, tutti gli enti locali alle prese con un piano urbanistico erano obbligati da una legge regionale ad acquisire un parere di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) per ogni progetto di costruzione. La Valsat ha lo scopo di valutare la coerenza delle scelte di piani urbanistici rispetto agli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo del territorio, evidenziare i potenziali impatti negativi e le misure per ridurli. Il parere, non vincolante, veniva redatto da Arpae, l’agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia. In caso di valutazione negativa, il Comune doveva rispondere motivando politicamente e tecnicamente il proprio disaccordo e la volontà di procedere nonostante il diniego. Un atto che obbligava gli enti a una ulteriore ‘presa di coscienza’.
Il 7 agosto, con la delibera 1407, la Giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini (ma lui non c’era) ha cancellato questa opzione. Nel dettaglio, i punti 1 e 2 della delibera estiva specificano che gli eventuali pareri di Arpae su piani e varianti non devono comprendere la “valutazione circa la positività o negatività”. Ma, domandano gli scettici, se Arpae non può dire né sì né no a un progetto, allora cosa può dire? A puntare il dito contro la delibera c’è la Lega, Coalizione Civica ed esperti come Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano che su Altreconomia si è espresso con parole molto dure. “Disastro: fine dell’esistenza di Arpae, fine dell’esistenza di un controllore qualificato e indipendente – e già faticava a esserlo per le pressioni politiche a cui era sottoposto – via libera ai pruriti di cemento locali”. Se tuttavia le Province e la Città metropolitana stipulano una convenzione onerosa con Arpae, quest’ultima può dare dei pareri. Le competenze delle valutazioni adesso verranno trasferite alla Città Metropolitana di Bologna e alle Province i cui consigli e giunte sono composti dagli stessi sindaci che propongono i progetti di costruzione. Come un professore che si interroghi da solo e si promuova. Sul punto Arpae ha risposto precisando che la delibera “non limita in alcun modo il ruolo dell’Agenzia ma è solo un atto che definisce meglio il ruolo dei diversi enti coinvolti nel processo”. Secondo gli scrittori Wu Ming, invece, “la vera emergenza in Emilia-Romagna è una classe dirigente innamorata di asfalto e cemento”.