il Fatto Quotidiano, 9 settembre 2023
Liste d’attesa “manomesse” in Asl, 26 indagati
Analizzando 3.884 agende di 1.364 strutture, tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubbliche che private in convenzione con il sistema sanitario nazionale, i Nas hanno individuato 26 medici e infermieri che avrebbero ‘manomesso’ le liste d’attesa, denunciati. I reati contestati agli indagati sono quelli di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato e interruzione di pubblico servizio.
Tra i casi più rilevanti, ci sono quelli di Milano, Torino, Perugia e Catania. I militari hanno individuato medici che stravolgevano le liste d’attesa per aiutare amici e parenti. Pazienti privati che all’improvviso riuscivano a saltare in cima alle liste eludendo le classi di priorità. A Reggio Calabria, invece, i militari hanno denunciato tre medici che fornivano prestazioni private nonostante avessero contratti di esclusiva con aziende sanitarie pubbliche. I Nas di Roma, invece, hanno scoperto un camice bianco che eseguiva esami di gastroenterologia e colonscopia in intra-moenia extra-muraria nonostante ci fosse indisponibilità nell’intera Asl di appartenenza. Tra i casi segnalati dai carabinieri c’è anche quello di un radiologo della provincia di Perugia che svolgeva attività privata in un altro ospedale, pur trovandosi in malattia.
Le indagini hanno consentito di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e il superamento delle tempistiche imposte dal Piano nazionale. A Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine, i carabinieri hanno denunciato 14 dirigenti per aver chiuso arbitrariamente le liste.