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 2023  settembre 10 Domenica calendario

In morte di Flavio Repetto

Francesca Gambarini per il CdS
Quando 41 anni fa arrivò a Novi Ligure, ai cancelli di quello che sarebbe presto diventato il suo regno, il futuro «re del cioccolato» Flavio Repetto trovò le bandiere rosse. «Gli operai erano tutti schierati, perché avevano perso il posto e l’azienda era in fallimento», aveva raccontato il presidente della Elah Dufour Novi Baratti & Milano, una delle aziende simbolo del settore dolciario in Italia, e Cavaliere del Lavoro dal 1985. Repetto non si lasciò intimidire e alla fine li convinse: ristrutturare quella fabbrica e far ripartire il lavoro avrebbe portato un vantaggio per tutti, e loro, gli operai, sarebbero stati i protagonisti di quel rilancio.

Il Cavalier Repetto non si sbagliava. E quell’attenzione al «capitale umano» che, amava ripetere «è la vera ricchezza della fabbrica», resta un lascito importante dell’avventura imprenditoriale del patron-fondatore, scomparso ieri all’età di 91 anni nella sua Novi Ligure.

Originario di Lerma, piccolo paese dell’Alessandrino, nell’Alto Monferrato, nella sua lunga carriera di imprenditore non ha «solo» rilanciato gli storici marchi genovesi (ma di origini francesi) di caramelle (Dufour) e di preparati per dolci (Elah), ma ha rilevato la Novi, azienda del cioccolato che ha appena festeggiato i 120 anni di attività e che nel 1985, quando Repetto la acquisì, stava anch’essa fallendo. Quattordici anni dopo, è la volta del brand Baratti & Milano, uno dei marchi storici dell’industria dolciaria piemontese. «Ho preso aziende fallite e le ho rilanciate, innovando», semplificava Repetto, che non amava spendere parole di troppo sui suoi successi, ma voleva andare subito al sodo delle questioni. Per esempio: «L’azienda è un capitale di rischio, non di debiti». O ancora: «Abbiamo diritto a essere sul mercato solo se facciamo i migliori prodotti con le materie prime a disposizione», era un’altra delle sue ricette. Materie prime come le nocciole delle colline piemontesi, per lui le migliori del mondo, e in grado di rendere amatissima anche all’estero la Crema Novi, che ne contiene il 45%.

«Oggi il Piemonte perde un uomo illuminato e un imprenditore di successo — ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio —. Flavio Repetto con i marchi Novi, Elah e Dufour, ha reso grande il nome di Novi Ligure nel mondo e contribuito alla crescita economica del territorio. La Regione si stringe alla famiglia in questo momento di lutto e dolore».

Tenacia, rapidità nelle decisioni, sensibilità sono le doti che Repetto snocciolava a chi gli chiedeva quale fosse il mix giusto per farcela come ce l’aveva fatta lui. Senza però dimenticare quanto era stato importante «essere sempre rimasto ottimista», come aveva rivelato in una delle sue ultime interviste. Ottimista, a dire il vero, lo era stato fin da giovane. Di giorno faceva il cameriere, la sera studiava all’istituto tecnico Avanzini di Genova: sapeva che quel pezzo di carta sarebbe servito. Dalla Liguria a Roma, il cambio di prospettive è totale: Repetto nella Capitale dirigerà la filiale italiana di un’impresa americana di impianti contabili. Un’esperienza che a 23 anni diventa la chiave della formazione lavorativa del ragazzo venuto dal Monferrato. Che poi in Monferrato tornerà, per avviare il primo dei suoi successi da imprenditore, l’azienda vitivinicola Vallechiara. L’intuizione vincente sono le bottigliette monoporzione da un quarto di litro con cui vengono rifornite le comunità della zona: il mercato premia la novità.

Le origini e il motto

Nato nell’alessandrino, a Lerma, ripeteva che

«l’azienda è capitale di rischio, non di debito»

Ma è con la ristorazione che Repetto si affaccia sulla scena nazionale: all’inizio degli anni Sessanta fonda la GR Generale Ristorazione, ristorazione collettiva di qualità, portando dai transatlantici i migliori chef nelle mense di Ansaldo, Italsider, Michelin, Fiat, Finmeccanica, ERG. A Roma sia la Camera che il Senato per i loro ristoranti interni scelgono la GR di Repetto, che un decennio dopo tocca i 50 mila pasti al giorno. E l’era del dolce doveva ancora arrivare.

«L’ho conosciuto poco meno di vent’anni fa e avevamo una bella amicizia — ricorda Urbano Cairo, presidente di Rcs Mediagroup, che con Repetto condivide la terra di origine, l’Alessandrino —. È stato un risanatore di aziende ante litteram. Quando gli raccontavo del risanamento di Rcs e di La7 dicevo che mi ispiravo a lui, e sorrideva. Nell’82 comprò Elah e Dufour che erano sull’orlo del fallimento, salvò i dipendenti e rilanciò le aziende. La stessa cosa la fece poi con Novi e con Baratti & Milano. In azienda era affiancato dal figlio Guido, persona molto capace. Nella sua vita di imprenditore ha fatto molte cose: a metà degli anni Settanta era uno degli imbottigliatori della Coca Cola in Italia, ed è stato anche presidente della Fondazione Carige, che controllava la banca quando era una delle principali del Paese. Era un imprenditore poliedrico e lungimirante. Un maestro di vita».

Guido Repetto, classe 1956, a fianco del padre dall’inizio dell’avventura in Elah Dufour, con il ruolo di amministratore delegato guida oggi un gruppo da oltre 135 milioni di ricavi nel 2022 e oltre 260 dipendenti (compresa GR e Novi France), con export in crescita. Del figlio Guido, il Cavaliere diceva: «Mio figlio ha scelto da sé quello che voleva fare. Io non ho mai voluto influenzarlo e ho sempre tenuto separato l’ambito privato da quello lavorativo. Ho sette nipoti: saranno loro a decidere cosa fare. Credo che i ragazzi debbano fare tanta esperienza, viaggiare, incominciando dalla base, come ho fatto anch’io, prima di capire qual è la loro strada».


Paolo M. Alfieri per Avvenire

Era il “re del cioccolato” Flavio Repetto, imprenditore scomparso ieri a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, all’età di 92 anni. Fondatore e titolare della storica azienda dolciaria Elah-Dufour-Novi, Repetto era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito del lavoro nel 1985 dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. Con la sua morte, viene a mancare una figura storica dell’industria dolciaria italiana, considerando sia la tradizione di eccellenza che la spinta verso l’innovazione che il suo gruppo ha rappresentato nel settore.
Nato nel dicembre del 1931 a Lerma, nell’Alto Monferrato, all’età di 14 anni Repetto si spostò con la famiglia a Genova, dove di giorno lavorava come cameriere e di sera studiava ragioneria all’istituto Avanzini. Un periodo di sacrifici, ma dopo il diploma Repetto si trasferì a Roma, diventando a soli 23 anni direttore della filiale italiana di un’azienda americana. Tornato a Lerma, decise dunque di avviare un’attività in proprio, l’azienda vinicola Vallechiara per l’imbottigliamento del vino. All’inizio degli anni Sessanta fondò invece la Generale Ristorazione S.p.A. lanciando la prima ristorazione collettiva di qualità e arrivando a servire 50mila pasti al giorno, diventando fornitore di aziende come Ansaldo, Italsider, Michelin, Fiat, Finmeccanica ed Erg.
Nel 1975 Repetto acquisì la maggioranza della Sibeto, società di imbottigliamento e distribuzione della Coca Cola per il Piemonte e la Valle d’Aosta e costruì uno stabilimento a Biella. Nel 1981 iniziò il percorso nel settore dolciario, quando decise di acquisire dal Tribunale fallimentare di Genova i marchi Elah e Dufour, assieme allo stabilimento di Genova Pegli. Con il figlio Guido, oggi amministratore delegato del gruppo, Repetto decise di assumere 240 dei 300 dipendenti che stavano perdendo il lavoro e rilanciò entrambi i marchi. Nel 1985 l’imprenditore acquisì anche la Novi, fondata nel 1903 da Giovanni Battista Gambarotta, e decise di formare il gruppo Elah-Dufour-Novi (portando il marchio Novi anche all’estero), arrivando a un fatturato di oltre 130 milioni di euro. Una storia di successo che è valsa a Repetto numerosi riconoscimenti. L’Università di Genova nel 2004 gli conferì la laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica, mentre nel 2007 l’imprenditore fu premiato con il Candy Kettle Award, l’oscar europeo dell’industria dolciaria. Nello stesso anno fu eletto anche presidente della Fondazione Carige, che all’epoca controllava la principale banca ligure.
Sotto la sua guida, il gruppo Novi-Elah-Dufour è diventato noto a livello internazionale e ha contribuito a far emergere sempre più l’idea del cioccolato come alimento e non solo come bene voluttuario, impegnandosi anche allo stesso tempo in numerose iniziative di beneficenza e solidarietà