Corriere della Sera, 8 settembre 2023
Intervista a Alberto di Monaco
Principato di Monaco «Charlène è sempre al mio fianco, ieri al Palais col nuovo ambasciatore francese a Monaco, assieme sulla piazza del Casinò per la gara di golf Princess of Monaco Cup. Non capisco i rumors che mi feriscono, su di lei “che vive altrove, in Svizzera, incontri su appuntamento”. Falsità». Il principe Alberto parla col cuore e anticipa i piani del Principato, aprendo al Corriere le porte del giardino privato al Rocher.
Qui Ranieri incontrò Grace e se ne innamorò. Chissà quanti ricordi d’infanzia...
«S’incontrarono qui, poi nel 1960 mamma Grace volle una piscina per noi bambini. L’estate con tuffi, pranzi, amici. Un viavai di star: Frank Sinatra, Cary Grant, Niven».
Qui oltre un anno fa la prima foto della principessa dopo l’assenza da Monaco.
«Ha avuto delle difficoltà mesi fa. Ora è sempre al mio fianco, mi sostiene nella guida del Principato, poi siamo una coppia che lavora pure noi e il lavoro permette spesso di vedersi solo a fine giornata, fitta di appuntamenti».
Con quali pensieri si alza ogni mattina un principe?
«Come istituzione devi cercare di capire dove vuoi andare, chi vuoi portare con te, ma anche di chi vuoi prenderti cura e non sempre sei sicuro delle scelte fatte. Hai dubbi, timori, ma è la natura umana. Solo la certezza uccide. E seguo il consiglio di mamma».
Cosa diceva Grace?
«Fidati dell’istinto, della prima impressione. E alla prova del tempo, se guardo indietro, la prima impressione non mi ha mai tradito».
Ha già dato lo stesso consiglio a Jacques, l’erede?
«È piccolo, solo 8 anni, ma tra un paio d’anni inizierò a prepararlo. Lui e Gabriella».
Come per William e Harry a Londra, non è facile essere numeri due. Che piani per la cadetta Gabriella a Monaco?
«Gli stessi che ho per Jacques, avrà la stessa attenzione e formazione. E altrettante responsabilità, c’è un ruolo per lei nella Monaco di domani. Jacques ne avrà bisogno».
Jacques avrà una formazione militare come l’erede di Spagna, Leonor?
«Non lo forzerò ma lo consiglierò, come è stato per me. E gli 8 mesi nella Marina francese, cinque mesi sulla Jeanne D’Arc, mi sono serviti».
Un bilancio di questi quasi vent’anni sul trono?
I negoziati
Vogliamo raggiungere un accordo con Bruxelles per godere dei benefici del mercato comune
«Ho lavorato molto sulla parte diplomatica per espandere il network di Monaco, ora ha relazioni con circa 160 Paesi; dal 1993 è parte dell’Onu. E ora siamo in negoziazione con l’Unione europea».
Ma c’è dibattito nel Consiglio Nazionale. Sono in gioco i «privilegi» di Monaco?
«Sarà un processo lungo per arrivare a un accordo di associazione con l’Ue che ci consenta di beneficiare del mercato europeo. Non sarà mai un ingresso nell’Ue».
Nel primo discorso invocò «argent et vertu»: ricchezza e onestà. C’è riuscito?
«La trasparenza, soprattutto. Il recente report di Moneyval ci dice di accelerare il processo di monitoraggio delle transazioni finanziarie: ebbene, abbiamo tutta la determinazione di adeguarci. Poi dovremo lavorare sulla sostenibilità, essere più eco friendly, energy efficient».
Un anno fa la morte di Elisabetta II. Lei volò a Londra con Charlène per il funerale, poi all’incoronazione di Carlo. Il segreto della Corona?
«Le monarchie sono un punto di riferimento, un faro di stabilità in un mondo in forte cambiamento. Offrono una visione di lungo respiro, ed è importante come sovrani non essere costretti dai mandati brevi della politica».
Ranieri sfidò De Gaulle e Onassis. Le sue battaglie?
«Ogni giorno ha le sue spine, ma non ho avuto le difficoltà di mio padre. La nostra sfida sarà trovare le migliori soluzioni per i monegaschi perché continuino a vivere in un Paese sicuro, in pace, dove c’è lavoro e l’economia funziona. E poi ambiente e migliori relazioni internazionali».
Però ha fatto un rimpasto al Rocher: Christophe Steiner è il nuovo direttore del Cabinet Princier. Dopo i veleni dei Dossier du Rocher.
«Bisogna rinnovare, avere il coraggio di cambiare. Certo non avrei voluto farlo così… ma in circostanze difficili serve agire con decisione».
Ha ora lanciato TvMonaco: una tv nell’era dei social?
«Mio padre era appassionato, lanciò Telemontecarlo nel 1954 e ora TvMonaco parlerà a 60 milioni di ascoltatori del network TV5 Monde».
Principe verde con la Fondation Prince Albert II. Come re Carlo. Piani assieme?
«Credo William raccoglierà alcune delle sue responsabilità, dunque si spero di collaborare con lui come col padre».
L’erede e la sorella
Nessuna differenza tra loro, hanno le stesse attenzioni. Un ruolo per lei nella Monaco futura
I Grimaldi arrivarono al Rocher da Genova.
«Ci sono forti legami storici in Italia come in Francia, per questo ho voluto la Federation of Grimaldi Historic Sites. E presto sarò in Calabria».