la Repubblica, 7 settembre 2023
Leonard, Assolto dallo stupro dopo 48 anni
«Ora posso finalmente respirare». Nel giorno del suo 72° compleanno un veterano del Vietnam ha ricevuto il regalo più dolce e amaro della sua vita: un giudice dello Stato di New York lo ha assolto, quasi cinquant’anni dopo l’arresto e una condanna a sette anni e mezzo di carcere con l’accusa di aver stuprato una studentessa liceale. Alla lettura della sentenza, Leonard Mack, seduto in prima fila, ha cominciato a piangere in silenzio, in modo composto.
La giudice, Anne Minihan, si è alzata, gli è andata incontro e lo ha abbracciato. «Lei – gli ha detto – si meritava questo giorno, solo che ha dovuto aspettare troppo». A riscrivere la storia giudiziaria di quest’uomo è stata la prova del Dna. Secondo Innocence Project, la noprofit che lo ha assistito, è la più antica condanna conosciuta negli Stati Uniti caduta grazie alla prova del Dna, e anche il più duraturo errore giudiziario della storia; ma è anche il paradigma della giustizia in America che discrimina gli afroamericani, condannati spesso per il colore della pelle.
Il 22 maggio 1975 a Greenburgh,comunità bianca a nord di New York, due studentesse erano state bloccate nel bosco da un uomo. Dopo averle legate, aveva violentato una di loro due volte, mentre l’altra era riuscita a scappare. Le vittime avevano parlato di un giovane nero. Gli agenti ne conoscevano uno nella zona ed erano andati a colpo sicuro. Mack venne arrestato e incriminato. Quello che è successo dopo è comune alla storia di molti afroamericani quando finiscono nei guai. Non hanno la possibilità di difendersi. La descrizione fisica fornita dalle due ragazze non corrispondeva, né il viso né la corporatura e neanche il vestito e nemmeno la voce. Durante il processo, svolto nel 1976, i medici legali avevano espresso dubbi, ma il giudice aveva deciso di condannare Mack a sette anni e mezzo di carcere.
Uscito di prigione, il veterano aveva lasciato New York per ritirarsi in South Carolina. Negli anni ’80 aveva tentato più volte di ottenere giustizia, ma senza successo. L’ostinazione di Innocence Project è stata la svolta. La prova del Dna ha assolto lui e individuato il vero autore dello stupro: un uomo tutt’ora in carcere per un altro reato, che due settimane dopo quell’episodio era stato autore di un’altra violenza sessuale. L’uomo ha ammesso di essere stato lo stupratore della studentessa, ma non può essere condannato perché il reato è caduto in prescrizione.
«Quell’episodio – ha commentato Mack all’uscita del tribunale, accolto da un lungo applauso – ha cambiato il corso della mia vita ma non ho mai perso la speranza. Ora che la verità è venuta fuori posso respirare, sono finalmente libero». Secondo il National Registry of Exonerations, che traccia tutti i casi di assoluzione, dal 1989 sono state 575 le persone condannata ingiustamente e assolte grazie alla prova del Dna. Trentacinque di queste erano state condannate a morte. Nonostante i neri rappresentino il 13,6 per cento della popolazione degli Stati Uniti, più della metà delle 3.300 persone la cui condanna è stata annullata, tra il 1989 e il 2022, erano nere. Gli afroamericani hanno sette probabilità più dei bianchi di essere condannati per errore. Mack è stato uno di questi.