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 2023  settembre 06 Mercoledì calendario

Sul sesso degli animali

Notizie tratte da: Il gorilla ce l’ha piccolo di Vincenzo Venuto (tratto dal podcast di storielibere.fm), HarperCollins 2020
 
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Pene Il pene di un gorilla adulto di 2 metri di altezza e 180 chili di peso è lungo 3 centimetri. Eretto.
 
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Eiaculazione In ogni millilitro di liquido seminale umano ci sono 20 milioni di spermatozoi; il volume dell’eiaculato va da 2 a 6 millilitri, per cui a ogni eiaculazione un maschio umano produce da 40 a 120 milioni di cellule seminali. Questo significa che teoricamente in un’unica eiaculazione un uomo potrebbe diventare papà di decine di milioni di bambini. In un atto sessuale tutti i centoventi milioni di spermatozoi del maschio entrano nel corpo della femmina e se il suo unico ovocita è pronto avviene la fecondazione.
 
Ovociti Una femmina umana possiede circa sette milioni di ovociti quando si trova ancora nell’utero materno. Alla nascita il numero crolla a due milioni e quando iniziano le mestruazioni gli ovociti nelle ovaie si riducono a circa 400.000. Dall’adolescenza alla menopausa, le ovaie rilasciano in tutto circa 500 ovuli in forma matura. Se però, calcolando che le mestruazioni arrivino all’età di dodici anni, che la menopausa arrivi a cinquantaquattro, e ipotizzando che non ci siano ovulazioni multiple, una femmina metterà sul piatto solo 42 ovociti buoni nell’arco di tutta la sua vita.
 
Ovulazione nascosta Nelle femmine umane l’ovulazione è nascosta. Tra le varie teorie sul tema quella ipotizzata da due biologi, Richard Alexander e Katherine Noonan: «Hanno pensato che se un uomo sapesse quando la sua donna è fertile starebbe con lei solo in quei giorni e poi se ne andrebbe con le altre. Nascondendo l’ovulazione, le donne costringono il compagno a star loro accanto e quella di Sarah Blaffer Hrdy che dopo aver visto gorilla i maschi uccidere i cuccioli per fare in modo che le femmine tornassero feconde ha ipotizzato che le donne nascosero l’ovulazione «e iniziarono a concedersi in luoghi appartati per non far sapere agli uomini del gruppo chi era il padre del figlio che avrebbero messo al mondo». L’ovulazione nascosta potrebbe essere servita alle femmine anche per proteggersi dalle violenze dei maschi.
 
Baculum Baculum ovvero l’osso penico che gli uomini possedevano fino a un milione di anni fa. Il baculum manteneva il pene sempre eretto e pronto. Pare che siano state le femmine a fare in modo che scomparisse. «Il perché lo abbiano fatto è ancora un mistero, ma tra le varie teorie la più affascinante è quella dell’handicap secondo la quale, visto che era troppo facile essere sempre pronti, loro si sarebbero concesse solo a chi non aveva l’osso penico e nonostante l’aiutino anatomico era ugualmente pronto».
 
Figli L’uomo che ebbe più figli fu l’imperatore del Marocco, Mulay Ismāʿīl ibn ʿAlī al-Sharīf, detto Il Sanguinario. Regnò dal 1672 al 1727 e fu sultano della dinastia alawide. Stando agli scritti di un diplomatico francese dell’epoca, l’imperatore ebbe 500 concubine e generò 868 figli, di cui 343 femmine e 525 maschi. I numeri però non concordano con altre fonti che ne riportano 888, altre 1042, altre ancora 1171. La donna che partorì più figli era una contadina moscovita del Settecento. Mise al mondo 69 bambini.
 
Illegittimi I bambini illegittimi all’interno di una famiglia possono essere tra l’1 e il 30% a seconda del contesto sociale, culturale e religioso.
 
Elenco Nelle 1231 società umane elencate in un atlante etnografico pubblicato nel 1980:
– 588 sono frequentemente poliginiche (47,7%) un marito con tante mogli
– 453 sono occasionalmente poliginiche (36,8%) un marito farfallone con una moglie
– 186 sono monogame (15,1%) – un marito e una moglie
– 4 sono poliandriche (0,003%) – una moglie con tanti mariti
 
Himba Tra gli himba, un popolo della Namibia settentrionale, il 48% dei bambini che nascono nella comunità hanno un padre diverso da quello ufficiale. Per gli himba “un figlio è tuo se nasce da tua moglie”.
 
Eunuchi Durante la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) gli imperatori Huan e Ling ebbero oltre 20.000 concubine ospitate a Palazzo Reale e gli unici maschi ammessi all’interno dell’harem erano gli eunuchi, cioè uomini a cui erano stati asportati i testicoli. Si racconta che nel periodo della dinastia Han almeno 100.000 eunuchi servivano l’imperatore nel suo harem.
 
Infedeltà Da quando esiste la legislatura occidentale, nessuna sanzione penale si è mai occupata dell’infedeltà maschile fino al 1810, quando in Francia fu promulgata una legge che proibiva a un uomo sposato di tenere una concubina in casa contro la volontà della moglie.
 
Legge «Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella» (Codice Rocco)
 
Legge 2 «La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell’adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito» (legge cancellata nel 1969).
 
Infibulazione Il paese con la più alta percentuale di vittime è la Somalia, dove il 90% delle donne ha subìto l’infibulazione. L’Organizzazione mondiale della sanità ci dice che oggi sono 100-140 milioni le bambine mutilate, e il numero aumenta di tre milioni ogni anno. In Italia le donne esposte alle mutilazioni sono 80.000 e in Francia 120.000.
 
Tori I giovani pastori hamer della valle dell’Omo per diventare uomini devono camminare nudi sopra la schiena di almeno quattro tori disposti in fila senza cadere o aiutarsi con le mani. Se falliscono saranno la vergogna della famiglia, non potranno sposarsi e dovranno ripetere la prova l’anno successivo.
 
Niowra Per i membri della tribù niowra, che vive lungo il fiume Sepik in Papua Nuova Guinea, il coccodrillo è il dio che ha creato il cielo e la terra, e un adolescente diventa uomo quando “rinasce” coccodrillo. Per la trasformazione i ragazzi vengono sottoposti a un rito di iniziazione durante il quale, con un’affilata canna di bambù, viene scarnificata la pelle con centinaia di piccole ferite che partono dal petto, arrivano alle spalle e da lì scendono alla schiena e alle natiche. Dopo che le ferite saranno guarite, la pelle sarà proprio come quella di un coccodrillo. Per i niowra, se un ragazzo sopporta il dolore della scarnificazione e le terribili infezioni che ne conseguono allora è diventato un uomo e potrà sposarsi.
 
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Urina Nella stagione degli amori, per rendersi irresistibili, i maschi di cervo nobile si cospargono della loro urina. E, per richiamare una femmina emettono un bramito, più il suono è profondo e più cerve conquisterà. Se dovessero esserci più contendenti i maschi si sfideranno perché le femmine di cervo nobile si concedono solo ai maschi più forti.
 
Cervi Solo 1 cervo su 100 si riproduce, gli altri, i più deboli, stanno a guardare.
 
Pavone Il pavone per conquistare una femmina sfoggia la sua enorme coda a ventaglio. La mostra di spalle per scartare le femmine non interessate e aspetta che una di loro le si pari davanti per osservarlo meglio. Lui a questo punto dispiega al meglio tutte le penne e le scuote con vigore per dimostrare la sua forza. La femmina, sensibile alla bellezza, prima di lasciare ammaliare, verifica la lunghezza delle penne dalla quale si deduce che il pavone si è ben nutrito, dai colori spenti capisce se ha i vermi e dagli ocelli frastagliati se ha gli acari. Solo quando si sarà sincerata della perfetta salute del pavone si concederà. Vuole accertarsi che i suoi piccoli saranno sani e forti dato che sarà lei a crescerli.
 
Arte Gli uccelli giardinieri della Nuova Guinea passano la loro vita a costruire delle piccole opere d’arte che non hanno altro fine se non quella di pied-à-terre dove consumare l’atto sessuale. Sono piccole capanna costruite con rametti, fiori gialli, funghi bianchi, bacche blu, palline di sterco nere, petali arancioni. Le femmine passano, guardano e se quello che vedono è di loro gradimento si concedono. Dopo l’atto sessuale se ne vanno per allevare i pulcini da sole.
 
Nido Le femmine di tessitore scelgono i maschi che costruiscono i nidi più belli, robusti e sicuri. Quando trovano quello giusto si concedono, e con lui alleveranno i pulcini. I maschi giovani, con poca esperienza, o quelli che proprio non ce la fanno a mettere in piedi una casa, non si riproducono. I
La relazione di coppia negli uccelli tessitori dura giusto il tempo di una stagione.
 
Paradisea superba La paradisea superba (Lophorina superba) conquista le femmine ballando. Questo uccellino prima ripulisce la pista da rametti e foglie, poi emette un verso stridulo per richiamare le femmine. Quando una di lo compare porta indietro la testa, apre le penne del busto e del dorso, che formano una specie di scudo nero proprio davanti al petto. Al centro dello scudo compare una mezzaluna azzurra iridescente che, circondata da penne nerissime, così nere da assorbire il 99,95% della luce, si accende come un faro incastonato nel petto. A questo punto il maschio inizia a danzare come un ballerino cubano e facendo dei rumori che ricordano miccette che scoppiettano dà il ritmo alla danza.
 
Lek Gli ornitologi chiamano queste discoteche per maschi esibizionisti lek, che in svedese significa “gioco”. Il lek non è prerogativa solo della paradisea superba ma anche del gallo forcello, del gallo cedrone, dell’otarda, della pavoncella, del croccolone, dei galletti di roccia, del kakapo (grosso pappagallo terricolo non monogamo), di alcuni colibrì e dei manachini.
 
Imitazioni Gli uccelli lira (Menura Latham) sono dotati di meravigliose penne sulla coda a forma di lira, che vengono dispiegate in presenza delle femmine. Oltre a mostrarsi in tutta la loro bellezza, i maschi attirano le femmine vicino a loro con le imitazioni. Sanno riprodurre perfettamente il verso degli altri uccelli, dell’allarme delle automobili, fino al rumore della motosega.
 
Cantiere Gli uccelli lira dello zoo di Adelaide sanno riprodurre alla perfezione i suoni di un cantiere: dalle gru in movimento ai martelli pneumatici. Per mesi ne hanno avuto uno accanto alle loro voliere.
 
Pesce palla Il pesce palla giapponese per attirare le femmine passa tutta la sua vita a creare opere nella sabbia che vengono continuamente cancellate dal moto ondoso. Così facendo manda un messaggio alle femmine sulla bontà dei suoi geni. Fa loro capire che è forte e sano. 
 
Mantidi Le mantidi religiose durante la copula mangia il partner che eiaculerà solo dopo che lei gli avrà mozzato la testa. il corpo del partner darà energia a lei e alle uova.
 
Poligami Un elefante marino maschio può misurare 6 metri e pesare 4000 chili, una femmina 3 metri e 500 chili. In queste foche giganti, dove i sessi sono così diversi, la poligamia è molto spinta e i maschi possono permettersi harem di cento femmine.
 
Tortora «La tortora non fa mai fallo al suo compagno e se l’uno more, l’altro osserva perpetua castità, e non si posa mai su ramo verde, e non beve mai acqua chiara» (Leonardo da Vinci, Bestiario)
 
12 ore L’antechino di palude, un piccolo marsupiale, fa sesso per dodici ore al giorno, tutti i giorni, per un mese in modo compulsivo. Si accoppia con tutte le femmine che trova. Le cerca, si batte con gli altri maschi, le corteggia, le possiede e poi passa a quella successiva. Alla fine muore. Rimangono solo le femmine incinte che moriranno subito dopo aver messo al mondo i figli.
 
51 minuti Una coppia di pappagalli vasa maggiore (Coracopsis vasa) del Madagascar può fare sesso per 51 minuti consecutivi.
 
15 secondi Per i bonobo, l’animale che ci somiglia di più l’atto sessuale dura circa 15 secondi.
 
36 centesimi di secondo Un’anatra americana se riesce ad avvinghiare la femmina nel modo giusto ha un’erezione che avviene in 36 centesimi di secondo.
 
Masturbazione Per masturbarsi gli elefanti usano rocce e tronchi, le femmine di orango modellano delle liane in modo “anatomico”
 
Etogramma Scheda in cui si riporta ogni comportamento dell’animale: si tocca la testa, mangia, si gira, si gratta la pancia, dorme.
 
400 ore Dopo aver analizzato tutti gli etogrammi di un gruppo di macachi giapponesi (Macaca fuscata) l’antropologa Ruth Thomsen dello University College di Londra scoprì che quindici di loro avevano passato 400 ore a masturbarsi. Lo studio risale a venti anni fa.
 
Cunnilingus Dallo studio Cunnilingus Apparently Increases Duration of Copulation in the Indian Flying Fox, Pteropus giganteus si evince che se il maschio di Pteropus giganteus lecca i genitali alla femmina questa sarebbe più disposta a concedersi in un’attività sessuale più lunga del normale. «I ricercatori, molto precisi, cronometrarono tutta l’attività amorosa e videro che in media il cunnilingus durava 50 secondi e la copulazione vera e propria 15».
 
Lesbiche «La lucertola dalla coda a frusta vive nel deserto dell’Arizona. In latino si chiama Aspidoscelis uniparens, e uniparens ci racconta che in questa specie ci sono solo femmine. I maschi sono scomparsi. Quando ci sono solo femmine si parla di riproduzione partenogenetica o riproduzione virginale. In questo caso le femmine di Aspidoscelis uniparens fanno cloni di se stesse. Eppure le lucertoline hanno bisogno di uno stimolo sessuale per innescare l’autofecondazione e per questo motivo le femmine si cercano e si accoppiano per finta tra di loro».
 
Omosessuali Nella popolazione dell’albatro di Laysan che nidifica sull’isola hawaiana di O’ahu ci sono più femmine che maschi. Questo fa sì che il 31% dei nidi sia occupato da coppie omosessuali di sole femmine. Una delle due depone un uovo, naturalmente sterile, ed entrambe lo covano. Se una ha un rapporto occasionale con un maschio di passaggio può anche nascere un pulcino che verrà allevato da tutte e due. Lindsay Young, che per prima descrisse questo comportamento, racconta che una di queste coppie omosessuali che abitava a Kawai rimase insieme per ben diciannove anni.
 
Gay Il professor Petter Bøckman, dell’Università di Oslo, nel 2006 sostenne che coppie gay si potevano trovare in almeno 1500 specie diverse di vertebrati.
 
Orgia I coralli della Grande barriera corallina fanno sesso tutti assieme nelle calde notti di luna piena di ottobre, novembre e dicembre. Maschi e femmine emettono in acqua al momento giusto miliardi di miliardi di uova e spermatozoi. Nell’amplesso più grande del mondo, conosciuto come “notte dei coralli”, che avviene lungo i 2300 chilometri della Grande barriera corallina, maschi e femmine non si incontrano».
 
Salmoni Il maschio del salmone non ha un pene con cui copulare con la femmina. Irrorare con il suo seme le uova che lei sta deponendo tra i ciottoli.
 
Rane Il maschio della rana si aggrappa saldamente a una femmina nello stagno e feconda le uova mentre lei le depone.
 
Salamandra Il maschio della Salamandra depone gli spermatozoi in un sacchettino che lascia a terra e poi, con una danza, guida la femmina ad accogliere nel suo corpo quella borsetta che i biologi chiamano “spermateca”.
 
Peni I grandi squali (il bianco, il nutrice, il grigio, il leuca ecc.) di peni ne hanno due. Si tratta di pinne pelviche, dette “pterigopodi”, che l’evoluzione ha foggiato a forma cilindrica in modo che potessero entrare nel corpo della femmina per poterla fecondare. Hanno due “peni”, che usano uno alla volta, per potersi accoppiare tra le correnti. Non avendo appendici per tenere la femmina ferma, il maschio la blocca con i denti sulla schiena e sulle pinne pettorali. È per questo motivo che la pelle del dorso delle femmine è molto più spessa di quella dei maschi.
 
Cloaca «Uccelli e rettili hanno la cloaca, un apparato in cui confluiscono l’apparato escretore (la pipì), l’apparato digerente (la cacca) e l’apparato riproduttivo (spermatozoi e uova). I maschi fanno fuoriuscire dalla cloaca un pene che però gli uccelli hanno in gran parte perso. Solo il 3% degli uccelli ce l’ha, in tutti gli altri la fecondazione interna avviene mettendo in contatto le cloache per il tempo necessario – che per qualcuno, come galli e galline, è giusto il tempo di toccarsi, per altri, come i pappagalli, è molto di più».
 
3% Tra il 3% degli uccelli che hanno un pene troviamo principalmente papere.
 
42 centimetri Il gobbo argentino (Oxyura vittata) è un’anatra piccolina che vive in Sudamerica. I maschi hanno il corpo rossiccio, la testa scura, un meraviglioso becco blu e un pene di oltre 42 centimetri e mezzo. Una volta eretto, e lo diventa in meno di un secondo, è più lungo del loro corpo. Questo attributo non è solo lungo ma anche attorcigliato come un cavatappi con delle spine alla base e uno spazzolino nella punta. Le spine, esattamente come succede nei gatti, mantengono il pene ben saldo all’interno del corpo della femmina.
 
Papà Il 30% dei pulcini di rondine non sono figli del padre che gli accudisce. Anche nei cigni il 30% dei pulcini non sono figli del loro papà.
 
Passera scopaiola Uno studio condotto sulle passere scopaiole dell’orto botanico dell’Università di Cambridge ha rivelato che praticano sia la monogamia sia la poliandria. «Nel parco c’erano 48 maschi e 31 femmine. Ogni maschio difendeva un territorio ma, visto che il numero dei maschi era maggiore di quello delle femmine, qualcuno viveva in coppia, qualcuno solo, qualcun altro divideva la femmina con un altro maschio. Quando i due vivono in coppia, visto che la femmina di scopaiola non è molto fedele, il suo maschio passa gran parte del tempo accanto alla compagna per curarla e per scacciare tutti quelli che le si avvicinano. Nel caso di un terzetto invece c’è un maschio dominante e uno sottomesso che però appena può ne approfitta. Da buona “scopaiola” lei ci sta sempre, anche con i maschi di passaggio. «Visto che le cose stanno così, il marito ufficiale la corteggia a lungo e mentre lo fa la becchetta delicatamente sulla cloaca. A lei piace. I ricercatori notarono che quando arrivava al massimo dell’eccitazione la femmina espelleva una piccola masserella biancastra; una volta espulsa il maschio si accoppiava con lei. Analizzando quel sacchettino biancastro gli ornitologi di Cambridge verificarono che conteneva spermatozoi di accoppiamenti precedenti. Perciò con quello strano corteggiamento il maschio diluisce le probabilità di dover accudire pulcini non suoi».
 
Cavallucci Il maschio del cavalluccio marino è dotato di una tasca che, come un marsupio, viene utilizzata per accogliere le uova che la femmina depone. Durante il corteggiamento lui mostra con orgoglio la sua tasca alla femmina e se a lei piace i due iniziano una danza molto coreografica in cui nuotano in perfetta sincronia. Alla fine lei depone le uova nella tasca, lui le feconda e le cura. La “gestazione” dura dai 10 ai 28 giorni, alla fine dei quali il maschio “partorisce”. «Sembra un vero parto, con tanto di spasmi, in cui nuvole di piccoli cavallucci escono dalla tasca e nuotano indipendenti per andare ad aggrapparsi da qualche parte sul fondo con la coda prensile».
 
Incubatori «Gli opistognatidi, detti anche “pesci minatori” per la loro abitudine di scavare tane nella sabbia, vivono sui fondali sabbiosi dei mari tropicali. Se ne stanno chiusi nella tana, ma nel periodo riproduttivo i maschi escono per corteggiare le femmine. Il loro scopo è quello di spingerle all’interno del loro rifugio. Se la femmina ci sta entra e depone le uova. Lui le feconda e le raccoglie con la bocca per proteggerle fino alla schiusa. Le uova possono essere qualche centinaio e con l’andare del tempo si ingrandiscono facendo aprire sempre di più la bocca al povero papà. Dopo una decina di giorni passati nella bocca le uova si schiudono liberando piccole larve lunghe mezzo centimetro. Dopo un breve periodo di riposo i maschi sono pronti a un nuovo corteggiamento e a ospitare un nuovo lotto di uova nella loro grande bocca incubatrice».
 
Papà Di tutte le specie di mammifero conosciute solo il 10% dei papà si occupa della crescita, dell’educazione e della protezione dei figli.
 
Callicebo rosso È un bravo padre callicebo rosso (Callicebus cupreus), una scimmietta che vive nelle foreste amazzoniche. Non appena la femmina partorisce, il papà prende il piccolo, lo pulisce e inizia a portarlo con sé. Lo affida alla mamma solo per farlo poppare, per il resto se lo tiene attaccato alla schiena.
 
Tartaruga La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), la più grande e misteriosa tartaruga marina del mondo. Misura 2 metri di lunghezza e pesa 600 chili. Ogni individuo in una stagione riproduttiva depone circa duecento uova che divide in quattro o cinque nidi diversi, scavati a distanza di una settimana l’uno dall’altro.
 
Parassiti Tra i fanfin pescatore (Caulophryne jordani) il maschio vive attaccato, come un parassita, al ventre della sua compagna. Da lei viene nutrito e portato a spasso mentre lui le dona i suoi preziosi spermatozoi. Non si può però parlare di monogamia. Sono state trovate femmine con ben dodici mariti attaccati.
 
Riproduzione Un recente studio riporta che lo 0,1% di pesci, anfibi e rettili è in grado di riprodursi indifferentemente con il sesso o con la partenogenesi.
 
Draghi «Nei draghi la questione dei cromosomi sessuali funziona esattamente al contrario: i due cromosomi identici (WW) li hanno i maschi mentre quelli diversi (WZ) le femmine. I ricercatori hanno verificato che nelle femmine Komodo (WZ) isolate e single negli zoo inglesi gli ovociti si fondevano a coppie generando embrioni WW o ZZ. Le uova costituite da materiale genetico ZZ non erano vitali mentre le WW davano maschi. Quindi tutti i cuccioli nascevano maschi! È come se la natura rispondesse all’isolamento delle femmine rifondando le famiglie là dove i papà sono scomparsi».
 
Ermafroditi Le chiocciole e le lumache sono ermafroditi primari: ogni individuo è sia maschio sia femmina. Quando fanno sesso unisco la parte maschile dell’una con quella femminile dell’altra in un doppio rapporto sessuale.
 
Cernie La cernia bruna (Epinephelus marginatus) inizia la sua vita come femmina e solo dopo dieci anni, superati gli 80 centimetri di lunghezza, si trasforma in maschio. «I grandi maschi un tempo potevano arrivare a cinquant’anni di età e superare il metro e mezzo di lunghezza. Oggi purtroppo, a causa della pesca, sono rarissimi». Una cernia morta si vende a 35 euro al chilo.
 
Api «La regina di un alveare, che può vivere quattro o cinque anni, è l’unica femmina che si riproduce. Nel suo addome immagazzina gli spermatozoi che le permetteranno di generare decine di migliaia di operaie e fuchi. Le operaie, circa 100.000, appartengono a una casta di femmine sterili destinate al mantenimento e alla difesa della colonia. Le più giovani allevano le pupe mentre le più vecchie, dette “bottinatrici”, hanno il compito di andare a cercare acqua, nettare e polline per la colonia. Un migliaio di maschi, i fuchi, sono destinati solo alla riproduzione ma qualche volta collaborano nell’allevamento delle pupe. La regina per esempio deve far sentire a tutti la sua presenza, per cui inebria la colonia rilasciando un profumo. Se il feromone della sovrana è ben presente le operaie lavorano tranquille, le bottinatrici tornano cariche di polline, i maschi continuano a non fare niente. Se il feromone non c’è perché la regina è morta o è troppo vecchia per produrne abbastanza, le operaie iniziano ad allevare alcune larve a pappa reale in modo che diventino regine, le bottinatrici sono meno efficienti e i maschi si attivano perché dovranno essere pronti a copulare».
 
Eusocietà La società delle api, come quella delle termiti e delle formiche, è stata definita dagli zoologi “eusocietà”, la società perfetta, perché decine di migliaia di individui collaborano insieme in perfetta sintonia come se fossero un unico individuo.
 
Fratelli «L’ape regina è una mamma geneticamente normale con un doppio set di 32 cromosomi; quando produce le sue uova li divide per 2 e ogni uovo ne conterrà 16. Il papà invece non è geneticamente normale perché i maschi di ape nascono da uova non fecondate per cui il fuco ha un unico set di 16 cromosomi che non vengono divisi tra i suoi spermatozoi. A causa di questa stranezza le sorelle api mediamente condividono il 75% del patrimonio genetico. È come se fossero delle supersorelle. I maschi invece sono fratelli normali e, come tali, hanno tra loro il 50% dei geni in comune. Sempre a causa di questa bizzarria tra fratelli e sorelle la percentuale di geni in comune crolla al 25%».
 
Fuchi «Il rapporto che c’è tra operaie e fuchi è di 100 a 1. Visto che le operaie accudiscono le pupe, sono loro la causa di questa discrepanza uccidendo i fratelli. La regina ama tutti i figli, sia i maschi sia le femmine. Per lei sarebbe bello averli tutti intorno ma purtroppo non è così. Per ingannare le figlie lei prova a mascherare con un odore particolare le uova non fecondate che daranno maschi ma quelle sono furbe e scoprono subito l’inganno».
 
Iene Le iene hanno un cuore grande il doppio di quello di un leone. Sono gli unici mammiferi che vengono al mondo con i denti già formati
 
Licaoni Un branco di licaoni divora un impala in meno di sei minuti.
 
Rigurgiti Le mamme di licaone dopo aver partorito restano nella tana con i loro piccoli per mesi. Vengono nutriti con carne rigurgitata dal branco.
 
Porno Il panda gigante deve mangiare per potersi sostentare 38 chili al giorno di bambù, quasi il 50% del suo peso. Sia i maschi sia le femmine sono sessualmente pigri e la riproduzione è ancora più difficile se si considera che il pene è piccolo mentre la vagina è molto profonda. Per stimolare l’atto sessuale tra i panda i ricercatori della Research Base of Giant Panda Breeding di Chengdu hanno pensato bene di fargli vedere un porno, due orsi che fanno del gran sesso e ha funzionato.
 
Droghe I giovani tursiopi (Tursiops truncatus), delfini costieri, amano stordirsi con il veleno del pesce palla. Prima ci giocano, lo prendono in bocca, lo lanciano fuori dall’acqua, gli danno colpi con la coda e se lo passano di bocca in bocca, poi quando il pesce reagisce gonfiandosi e rilasciando nell’acqua la tetrodotossina, assumono questo veleno, più tossico del cianuro ma che diluito in acqua ha un effetto narcotico. Gli orsi bruni cercano e mangiano l’ovolo malefico (Amanita muscaria), un fungo allucinogeno che in Siberia occidentale veniva usato nei riti sciamanici per entrare in contatto con il regno dei morti. I giaguari cercano la yagé (Banisteriopsis caapi), una liana ricca di alcaloidi. La grande pantera, appena la trova, ci si struscia, raccoglie le foglie con la bocca, le assaggia, struscia il mento e poi inizia a rotolarsi come se avesse qualche visione.
 
Alcol «Da sempre in Africa sento storie di elefanti che si ubriacano con i frutti maturi del marula che fermentano sotto il caldo sole africano. Il primo report ufficiale di questo comportamento fu fatto nel 1839 da un gruppo di viaggiatori inglesi che a loro volta riportavano racconti del popolo zulu, secondo il quale gli elefanti “si scaldavano il cervello” con frutti fermentati».
 
Elefanti Steve Morris, dell’Università di Bristol, sostiene che è improbabile che un elefante mangi frutta marcia fermentata perché i pachidermi raccolgono il frutto direttamente dai rami e anche quando scuotono l’albero non aspettano che i frutti fermentino a terra prima di mangiarli. «A chi obiettava che la fermentazione poteva avvenire nello stomaco Morris ribatteva che il cibo impiega solo poche ore per passare attraverso il sistema digerente di un elefante e che in quel tempo non avrebbe avuto modo di fermentare». Secondo Morris ci vorrebbero almeno due litri di alcol etilico puro per far girare la testa a un elefante; questo significa che il pachiderma dovrebbe ingerire più di 1400 frutti fermentati, conti che però sono stati fatti basandosi sul tasso di intossicazione degli umani.
 
ADH7 «Tutti i mammiferi hanno un gene, chiamato ADH7, che produce un enzima utile a metabolizzare l’alcol. Negli umani, ma anche nei gorilla, negli scimpanzé e nei pipistrelli della frutta, questo gene ha subìto una mutazione che lo rende quaranta volte più efficace rispetto agli altri animali. Non mi risulta che alci ed elefanti abbiano questa mutazione e questo significa che la quantità di alcol che fa ubriacare un uomo di 80 chili potrebbe stendere un pachiderma da 4000 chili o un alce che di chili ne pesa molti meno».
 
Stupratori In alcune specie i delfini maschi violentano le femmine in gruppo. «Sono stati osservati tre tipi di alleanze maschili. Nella prima, la più semplice, due o tre maschi si alleano solo per bloccare e violentare una femmina e poi si separano. Nella seconda, la banda è più stabile, i maschi stanno sempre insieme e competono con altre bande per le femmine. Qui si scatenano battaglie violente tra i gruppi rivali, risse che possono coinvolgere fino a venti individui. Nel terzo tipo di alleanza le bande rivali invece di picchiarsi collaborano nella violenza di gruppo. Sono stati osservati ben quattordici maschi circondare e abusare di un’unica femmina. Le femmine non sono passive. La maggior parte delle volte riescono a fuggire, tuttavia se vengono costrette a un rapporto sessuale di gruppo hanno un’arma segreta per proteggersi da una gravidanza indesiderata π…[. Hanno una vagina con complesse pieghe interne che servono per impedire a “peni indesiderati” di entrare».
Anche anatre, cigni e oche, nonostante formino coppie stabili, ogni tanto costringono le femmine a rapporti non consenzienti.
 
Ricattatori I maschi di lontra marina rapiscono i cuccioli per chiedere un riscatto alle femmine. Lo fanno quando non hanno voglia di procacciarsi il cibo o vogliono costringerla a un rapporto sessuale. Solo dopo aver pagato il riscatto, cibo o sesso, la mamma potrà riabbracciare il suo cucciolo.
 
Pedofili Tra il 2000 e il 2002, nella baia di Monterey, in California, vennero osservati maschi di lontra marina rapire e stuprare cuccioli di foca comune. I casi documentati furono ben diciannove. «Qualcuno ipotizza che questo comportamento sia dovuto al fatto che nella popolazione delle lontre marine ci sono poche femmine e tanti maschi. Quelli che non riescono a trovare una compagna cercano un surrogato femminile in quei piccoli corpi. Un’altra ipotesi è che i violentatori siano, come nel caso dei pinguini adelia, giovani inesperti pieni di testosterone».
 
Aldilà Per la popolazione dei toraja, che vive tra il Borneo e le Molucche, sulla groppa di un bufalo il defunto può raggiungere l’aldilà.
 
Sesso «Il sesso è un lusso pericoloso. Mentre è impegnato nell’accoppiamento un animale brucia calorie preziose, trascura la ricerca del cibo ed è facilmente esposto a predatori famelici e a rivali ansiosi di usurpare il territorio. La copula è un’attività che deve essere compiuta nel tempo minimo richiesto dalla fecondazione» (Jared Diamond, Il terzo scimpanzé)
 
Altro:
Capodoglio I maschi di capodoglio raggiungono i 20 metri di lunghezza e un peso di 50 tonnellate mentre le femmine non superano i 13 metri e le 20 tonnellate.
 
Longevi Nella classifica degli animali più longevi ci sono la spugna che vive 3000 anni, il corallo nero che se non viene raccolto vive 2000 anni, alla vongola artica che se non incontra le linguine ne vive 500 e lo squalo della Groenlandia vive 400 anni.
 
Carpa Hanako, la carpa Koi che visse 226 anni. Nacque nel 1751 e morì nel 1977.
 
Lingua Sparky Williams, un papagallo che nacque nel 1954 in Inghilterra entrò nel 1958 nel Guinness dei primati perché era in grado di dire ben 531 parole e 383 frasi. «Sparky diventò in poco tempo una star. Partecipò a un programma radiofonico della bbc, incise un disco e fu a lungo corteggiato dalle ditte che vendevano semi per uccelli». È morto nel 1962, a otto anni. Pare che le sue ultime parole siano state «I love you mama».
 
Scimpanzé Gli scimpanzé maschi sono attrati dalle femmine con un bel posteriore gonfio e rosso, indice di sicura ovulazione.
 
Cibo I cebi cappuccini capaci di rifiutare persino il cibo se pensano di aver subito un’ingiustizia.
 
Cherosene Nel suo libro Diamond racconta di un giovane biologo indonesiano di nome Andy con cui lavorava e con il quale visse per un certo periodo in luoghi pericolosi. Quando Jared confidò ad Andy di essere preoccupato per la sua sicurezza il ragazzo lo tranquillizzò dicendo di essere un maestro di kung fu. Per mostrare la sua forza prese una tazza di cherosene e la bevve dicendo che non gli sarebbe successo nulla perché il kung fu gli dava la forza per non rimanere avvelenato.
 
Virus Non ci sono virus maschi o femmine ma un unico essere che duplica se stesso milioni e miliardi di volte.
 
Virus 2 Dato che non c’è un uomo uguale all’altro su questa Terra, i virus non riescono a sterminare la razza umana.
 
Perché Il ghepardo corre a cento all’ora, il capodoglio caccia a mille metri di profondità, la formica solleva cento volte il suo peso, l’aquila vede un capello dal cielo, lo squalo percepisce una molecola di sangue nel mare, l’uomo parla e all’età di tre anni inizia a chiedersi “perché?”.
 
Cielo «Papà, perché il cielo è blu?» «Amoooreee. Che bella domanda! Perché la luce del sole è formata da tanti colori e quando attraversa il cielo l’azzurro è il colore più lento. È per quello che vediamo tutto azzurro.»
 
Farfalle Le farfalle nello stomaco sono dovute al fatto che nel cervello si attivano dodici diverse aree tra le quali la corteccia cingolata anteriore dorsale, l’insula, l’amigdala, la giunzione temporo-parietale, il nucleo caudato e il lobo temporale
 
Linguaggio Nel 1968 due scienziati americani sintetizzarono le caratteristiche del linguaggio umano in quattro punti:
1) La ricorsività. Parole infinite possono essere costruite usando suoni finiti. Questo significa che partendo da un alfabeto fonetico formato, a seconda della lingua, da 20-30 fonemi fondamentali (A, B, C, D…) si possono costruire infinite parole.
2) La semanticità. Il linguaggio collega una parola fatta di fonemi a un oggetto. Se dico “treno” vi viene in mente quella macchina che va sui binari.
3) L’arbitrarietà. Non esiste nessuna connessione tra la parola “treno” e il treno. Se l’avessi chiamato “ciuf-ciuf” forse l’avrebbe avuta, ma l’ho chiamato “treno”.
4) La grammaticità. È possibile produrre un numero illimitato di nuove frasi seguendo un insieme finito di regole grammaticali. Qui il linguaggio diventa molto raffinato. Se parlo con un amico e dico: «Andrò in montagna» o «Andai in montagna», cambiando solo due piccoli fonemi all’interno della frase (rò – ai) il mio amico saprà che in montagna ci devo ancora andare oppure che ci sono già andato.