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 2023  settembre 04 Lunedì calendario

La battaglia di Re Carlo contro lo spreco

Re Carlo III? Il primo sovrano che, a dispetto dello sfarzo e dei tesori che ammantano il mito della monarchia, lascerà il segno come re anti-spreco: il sovrano della guerra agli sperperi alimentari. Carlo vuol marcare il giro di boa del primo anno sul trono Windsor con una grande iniziativa di recupero del surplus di cibo che finisce in discarica.
Mentre governo e Royal Household fissano al 2026, quando la regina avrebbe compiuto cent’anni, la scelta del memoriale per onorarla. A guidare la selezione, Lord Janvrin, segretario di Elisabetta.
Se la Storia consegnò al nonno di Carlo, Giorgio VI, un Regno Unito spazzato dai venti della guerra mondiale, il mondo 2023 presenta a Carlo l’emergenza della sostenibilità alimentare. Sin dal primo discorso di Natale aveva parlato del problema del cibo che molti faticano a mettere in tavola. Così, se l’ultima iniziativa da principe di Galles era stata la Sustainable Markets Initiative per impegnare ceo e chairman delle grandi corporation a far profitti in modo sostenibile, il primo piano da re avrà per obiettivo ridurre lo spreco di cibo e redistribuirlo. L’industria di Londra genera 3 milioni di tonnellate di cibo l’anno che va in discarica.
«Il re lancerà il suo piano di recupero alimentare in autunno, sulla base del Coronation Food Project», anticipa al Corriere Charlotte Hill, ceo di The Felix Project, che recupera il surplus dagli scaffali.
«Con Felix saremo partner dell’iniziativa del re che ci ha donato 800 frigoriferi e freezer», aggiunge Hill. Una donazione da un milione di sterline di Prince of Wales Trust con un’importante donazione personale del sovrano.
«Carlo è guidato da due grandi sensibilità: economia circolare e volontariato. Ho lavorato al suo fianco al tempo della #iwill campaign (per coinvolgere i giovani in progetti sociali), quand’era principe di Galles», dice Hill, un passato a Whitehall poi ceo di UK Youth e Step Up To serve.
Il nuovo piano sarà dunque una continuazione della donazione a Felix? «Sì, il re è stato ispirato dai freezer. E ha già dato un contributo straordinario, non solo con i freezer ma in questi 12 mesi sul trono con la sua leadership che ha stimolato l’impegno sostenibile. E l’impatto del Coronation Food Project sarà enorme». Il piano col sigillo del re è iniziato già a maggio, all’incoronazione: «Con il recupero del Coronation food avanzato dopo il concerto a Windsor e nei Royal parks».
Lo strumento, il braccio finanziario del piano sarà The Prince of Wales’s Charitable Fund che con mini grant di 1.500-5mila sterline aiuta le comunità: già destinati 70 milioni. «Il re è un campione dell’economia circolare, delle comunità agricole e della necessità di aumentare la sicurezza alimentare – dice Sir Ian Cheshire del Charitable Fund —. E vuole un cambio di passo». C’è sempre il re dietro a Innovative Farmers che invita gli agricoltori a testare coltivazioni più resilienti.
«Ha l’attitudine da innovatore, molto attivo», ci spiega Francesco Vanni d’Archirafi, banchiere globale, per 15 anni accanto al re nel cda di Business in the Community sostenuto da Carlo. «S’informa sui piani, studia i briefing e quando si muove l’aiuto del suo soft power è straordinario».