Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  settembre 04 Lunedì calendario

Intervista ad Alba Redondo, la capocannoniera della nazionale spagnola

Alba Redondo, 27 anni, dice di non essere ossessionata dal gol. A lei basta sentirsi realizzata in campo. Eppure è la Pichichi della Liga femminile, la capocannoniera: 28 reti su 30 presenze in campionato. L’attaccante del Levante ha segnato anche al Mondiale: due gol contro lo Zambia e uno contro la Svizzera. Già prima di sfidare l’Inghilterra, il suo sesto senso credeva che la Nazionale femminile spagnola avrebbe trionfato. Dice al Corriere: «Sapevo del nostro potenziale, ma quando abbiamo passato i quarti e siamo andate in semifinale ho avuto un palpito, ho pensato: vinceremo noi il Mondiale». Alla fine la Spagna ha vinto davvero la finalissima. Ma il bacio senza consenso dato durante le celebrazioni dal presidente della Federcalcio Luis Rubiales – lui è sospeso dalla Fifa, la Procura ha aperto un’indagine – alla calciatrice Jennifer Hermoso ha distolto l’attenzione dallo storico risultato. Tutta la Spagna si è fermata: polemiche, manifestazioni, pressioni. Le calciatrici hanno ripreso ad allenarsi nelle rispettive squadre dribblando le domande sul caso. Anche Redondo resta in silenzio per qualche secondo quando le chiediamo come sta Hermoso. Poi risponde: «Allora… non ho potuto parlare con lei ma potete immaginare». A lei invece come la fa sentire questa situazione? «A dire la verità, abbastanza a disagio, no? Penso che nessuno sia a proprio agio vedendo quello che sta succedendo». Quando vi siete rese conto della gravità dell’accaduto? «Caspita! È un atto che non deve succedere e che non avrebbe dovuto succedere perché in una finale di una partita non si vede dare un bacio a un calciatore. Il motivo per cui è successo? Non lo so. Abuso di potere? Può essere. L’importante è che non riaccada. Jenni non è sola». La vostra unione in campo è emersa anche fuori. «Senza dubbio, la squadra è super unita e sostiene Jenni incondizionatamente». Com’era il clima dopo la finale? «Si immagini, una festa, lo abbiamo vissuto intensamente. Alcuni familiari stavano lì con noi, ci siamo veramente godute il momento. E al rientro in Spagna ancora di più». Ha detto che era come se si trovasse dentro una bolla. «Anche se vedevamo le reazioni sui social, non eravamo coscienti di quello che accadeva nel nostro Paese. Ci dedicavamo al cento per cento a preparare ogni partita». C’è chi parla di un MeToo nel calcio femminile spagnolo. La Spagna unita per sostenere Hermoso. «Io penso che la Spagna sia unita per il tema del bacio, ma anche per il fatto che abbiamo vinto il Mondiale. È già successo nel 2010 ed è vero che il calcio ha unito di nuovo un Paese». Alba, lei e altre 80 calciatrici avete firmato un comunicato in cui annunciate di rinunciare alle prossime convocazioni della Selezione se rimangono gli attuali dirigenti. Com’è nata questa scelta? «Sono cose nostre, rimangono tra noi giocatrici». D’accordo. Ma il 22 settembre avrete una nuova partita. Giocherete? «Ancora non sappiamo niente, solo abbiamo chiaro che vogliamo dei cambiamenti. Ora sosteniamo tutte le decisioni che Jenni porta avanti». Il bacio rubato sta offuscando il risultato del Mondiale? «Sì, non è che lo creda io, è che stiamo togliendo l’attenzione dal fatto che abbiamo realizzato qualcosa di storico per il calcio femminile spagnolo». La calciatrice Catalina Coll ha raccontato alla Bbc che tutti adesso la fermano per strada per parlarle del bacio e non per complimentarsi per la vittoria ai Mondiali. A lei succede la stessa cosa? «Tantissime persone mi fermano per le foto e per sapere se pesa la medaglia». E pesa? «Sì, pesa, pesa (ride ndr). La gente lo può confermare»