Corriere della Sera, 3 settembre 2023
La ventenne tedesca scomparsa nel lago d’Iseo
Pisogne (Brescia) Si era pensato a un tuffo, più o meno incosciente ormai a sera quasi calata. Così si era capito in primissima battuta, quando gli amici tentavano di parlare al telefono con gli operatori del 112 per chiedere aiuto, in tedesco e in preda al panico, dopo aver perso di vista la loro amica, Chiara Lindl, 20 anni, nata in Germania. Invece no. Perché se ormai si cerca per lo più sul fondo del lago d’Iseo, tra le province confinanti di Brescia e Bergamo, la giovanissima turista tedesca, studentessa, dispersa ormai da venerdì sera, è perché in acqua ci è caduta a causa di un incidente.
L’hanno ricostruito i carabinieri di Breno, coordinati dal pm di turno Giovanni Tedeschi, alla luce dei racconti dei sette amici, connazionali, che erano con lei – c’era anche la sorella – a bordo del motoscafo (con un motore da duecento cavalli) del padre di uno di loro, partito ore prima dal Camping Eden di Pisogne. Famiglie di casa in Baviera, amiche da sempre, in vacanza insieme in Italia da circa una settimana. Stando ai riscontri e alle testimonianze, i ragazzi erano usciti dopo pranzo in barca e avevano trascorso il pomeriggio al largo tra bagni, chiacchiere e alcolici. Avevano alzato il gomito. Pare tutti tranne lui, il figlio del proprietario dell’imbarcazione, quindi deputato a guidarla. E in possesso della patente nautica, così come naturalmente il padre.
Ma a un certo punto, all’imbrunire, mentre Chiara si trovava a prua pur in uno spazio ristretto, è stata un’amica – Carolina Knauff, che di anni ne ha 23 – a prendere i comandi del motoscafo. Evidentemente poco esperta, avrebbe improvvisamente accelerato in modo talmente brusco da provocare la caduta della 20enne che in un attimo è volata nel lago senza che nessuno avesse tempo e modo di impedirlo. Al buio. Un urlo, poi il silenzio. Non è riemersa più.
Tornando al campeggio dove alloggiavano, i ragazzi hanno chiamato il Numero unico di emergenza, peraltro non senza difficoltà di comunicazione visto che non conoscono la lingua italiana e che erano ubriachi. Tutti sono stati sentiti dagli inquirenti mentre Carolina, che ha ammesso sotto choc di essere stata alla guida del motoscafo al momento della caduta, è stata iscritta dalla Procura nel registro degli indagati per lesioni colpose, visto che ancora il corpo non è stato recuperato. È stato accertato anche che la 23enne non possieda la patente nautica: di certo non aveva un tasso alcolemico pari a zero, altro aspetto che peserà sulle contestazioni.
Ieri per tutto il giorno sono continuate le ricerche, al lavoro il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco. Oggi arriveranno anche i sub di Roma con un particolare sonar di ricerca: una volta scansionati i fondali nella zona indicata, i soccorritori useranno un robot Rov che raggiunge considerevoli profondità. Per ritrovare Chiara.