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 2023  settembre 02 Sabato calendario

Intervista a Paul Marciano

Non un semplice talent scout, ma un inventore di dive, al punto di scegliere per loro un nuovo nome. Lo ha fatto anche per Anne Nicole Smith, che in realtà, si chiamava Vickie Lynn Hogan, come viene raccontato nel documentario Netflix «You Don’t Know Me» dedicato alla supermodella morta a 39 anni, all’apice della fama. «Non ho ancora visto il film, ma ho un preciso ricordo di Anne Nicole – racconta Paul Marciano, genio creativo fondatore di Guess, insieme ai fratelli, in vacanza a Forte dei Marmi per l’apertura del suo nuovo negozio monomarca Marciano by Guess, la linea più esclusiva del brand.
Nato in Marocco nel 1952, cresciuto a Marsiglia e naturalizzato americano, Marciano è insieme imprenditore, filantropo e inventore di un brand e di una serie di campagne pubblicitarie con donne che ha scelto e promosso a dive. «Anne Nicole Smith era una cameriera di San Antonio, in Texas. La incontrai in un negozio di giocattoli, era insieme a suo figlio Daniel, le chiesi chi fosse quel bambino: “Mio figlio, Sir”. Diceva sempre sir, era bellissima e intimidita da quello che le sembrava un mondo più grande di lei. “Chiamami Paul”, le dicevo. E lei: “Va bene, Sir”. Anche quando le consigliai di cambiare nome annuì. Con il tempo le ho insegnato a dire dei no, volevo fosse rigorosa».
Ospite della famiglia Bocelli nella loro nuova residenza Villa Alpebella, dove ha presentato in anteprima la collezione autunno-inverno, Marciano stavolta fonde il suo dna internazionale con il glamour italiano, scegliendo la Versilia come luogo per raccontarsi. «Siamo in uno dei posti più raffinati, con donne eleganti ma non sfacciate, uomini che indossano il golf sulle spalle: il mondo a cui voglio parlare è fatto di gente con carisma». Una caratteristica che ha accomunato tutte le donne che ha scelto negli ultimi 30 anni. Una carrellata di immagini, dal 1981 ad oggi, dalla sedicenne Carla Bruni a Claudia Schiffer e poi Valeria Mazza, Carrè Otis, Eva Herzigova, fino all’ultima musa Georgina Rodriguez, scelta perché «talentuosa, capace, madre di famiglia, moglie ma non in senso tradizionale: per Ronaldo è una partner, nella vita e nel lavoro». Uno stile di donna che è anche un modo di vestire. «Chi veste Marciano ha forza, indipendenza e un bel carattere: le mie donne spesso si sono fatte strada da sole e non si lascerebbero dire da nessuno cosa indossare o come presentarsi. Pensando a donne così ho creato il jeans Marilyn, con le tre zip, confortevole ma speciale». Idee con un cenno di imprevedibilità, come il nome stesso del marchio, nato per le strade di Los Angeles, davanti a una pubblicità di McDonald: Guess what’s in our new Big Mac? «Ho avuto una visione, quella parola, Guess, indovina... non parlavo bene l’inglese, ma ero certo che era il nome giusto, ho solo aggiunto il punto interrogativo».
L’amore per le donne, testimoniato anche dalla Guess Foundation Europe che ha instituito il Denim Day contro la violenza alle donne e il victim blaming, è sincero e a tutto tondo. «Monica Bellucci ci fece sapere che avrebbe volentieri scattato una campagna con noi, ma era già troppo famosa, non stavo scoprendo nessuno...». Nell’era della inclusività, la ricerca di muse non prevede politically correct di facciata. «La nostra azienda è inclusiva da sempre e se un fotografo mi consiglia una modella prendo nota. Ma non voglio essere condizionato nella mia creatività, che è un omaggio all’eterno femminino di Jane Fonda o Sophia Loren». Una ricerca che nasce da lontano, a Marsiglia, quando da ragazzino bigiava la scuola per le matinée al cinema, davanti a pellicole in bianco e nero. «È nato lì il mio amore per le donne vere: la moda, come il cinema, è un sogno e vorrei difendere il diritto di sognare ancora a lungo».