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 2023  settembre 02 Sabato calendario

Le lettere segrete di John le Carré. Anticipazione

27 FEBBRAIO 1978
Caro Sir Alec (Guinness), le scrivo in quanto da molti anni ammiro senza riserve il suo lavoro. La BBC ha appena acquisito i diritti televisivi deLa talpa , un romanzo che ho scritto qualche anno fa e nel quale trama, narrazione e cuore sono tutti sorretti da un solo personaggio: George Smiley. Arthur Hopcraft scriverà la sceneggiatura, e sembra disposto a farmi dare di tanto in tanto un’occhiata da sopra la sua spalla. Jonathan Powell è il produttore, è al corrente di questa lettera e concorda con le aspirazioni che contiene. Non ho altre responsabilità nel progetto, che è esattamente come desidero. Ma tutti noi siamo d’accordo su un punto: anche se significa chiedere la luna, vorremmo Guinness nei panni di Smiley, se necessario adattando tutto il resto attorno a questo. Le riprese dovrebbero cominciare questo autunno, del Settantotto. Vorrebbe leggere il libro e prendere in considerazione la cosa?
Ci permetterà di inviarle gli abbozzi della sceneggiatura non appena saranno pronti? Ritengo che pensino a otto o nove ore e, per quasi tutto il tempo, Smiley è il “motore”, come dicono i tedeschi. È la prima volta che un mio libro riceve un simile trattamento, e sarebbe l’esordio di Smiley sullo schermo, tranne per un tentativo tristemente inadeguato di Rupert Davies ne La spia che venne dal freddo nel 1963, e una breve commedia recente di Arthur Lowe. La verità è che, da quando ho cominciato a scrivere di Smiley, ho sognato che lei un giorno lo interpretasse. E non si tratta solo di chiacchiere, ma del motivo per cui adesso le sto scrivendo in maniera informale.
La prego di non disturbarsi a rispondere, ma se questo “avviso anticipato” ledovesse rendere più facile valutare i suoi impegni di lavoro, e se questi dovessero comprendere La talpa , è la giustificazione che mi serve per appellarmi a lei con tanto anticipo.
In ogni caso, i miei più sinceri e cari saluti e la mia costante ammirazione.
Cordialmente, John le Carré (David Cornwell)


***


8 dicembre 1986
Caro Philip (Roth), mi ci è voluto un certo tempo per metabolizzare anche solo la portata della sua generosità. I soffocati sospiri di sollievo del mio editore inglese, quelli meno attenuati di Gottlieb, la pacatezza della dichiarazione che non smetto di leggere, è troppo, e tutto in una volta. E, naturalmente, in un modo che rende impossibile ringraziare qualcuno per la sua buona opinione, per quanto si fatichi a ottenerla: non la esprimono per amor tuo, a volte lo fanno anche se non ti stimano, altre ti apprezzano come persona, ma sono convinte che tu scriva schifezze.
Esiste però una dimensione tra scrittori nella quale si può sinceramente dire “grazie” & quella, come ho detto, è generosità: alla fine èlei che deve avere il coraggio di dire ciò che pensa, sostenerlo & conviverci. Perché le citazioni non spariscono mai. Ed è lei che, probabilmente, dovrà stroncare la derisione dei suoi amici, il “ma davvero, Philip, vecchio mio, non ti sembra di aver esagerato in questo caso?”.
E con una reputazione rispettabile quanto la sua da proteggere, leiha compiuto un gesto meravigliosamente generoso & io mi sento profondamente grato & lo devo dire subito: grazie di cuore, per sempre, per la migliore frase nel momento migliore e dalla fonte migliore che ci sia mai stata. E questa è l’ultima cosa che ho da dire. Da pressoché chiunque altro, le stesse parole sarebbero state una normale vetta nel paesaggio di vette e valli che attraversiamo mentre continuiamo a leggere di noi.
Da lei, caro Philip, come deve sapere da tempo, è una lode di provenienza unica, e non le posso nascondere che la ritengo uno dei tre o quattro migliori scrittori di lingua inglese al mondo, & probabilmente il migliore di tutti: & di sicuro il migliore umorista vivente & certo il più elusivo, sincero... oh cavolo, depongo le armi.
A proposito della cena & di mercoledì: il problema è mia madre, che resta sempre sospesa verso la fine della vita, è confinata a letto & mercoledì si dovrà operare all’anca dopo che l’avremo portata a fare un giro in macchina. J & io pensavamo di essere troppo stanchi al ritorno & di accogliere il suo suggerimento di fare qualcosa di più tranquillo nell’anno nuovo invece di precipitarci a casa a cucinare. Magari, quando riceverà questa, avrà stabilito una data.
Di solito non scrivo lettere tanto lunghe o tanto brutte. Ma mi riuscirebbe difficile in qualsiasi momento evitare un’insipida espressione di affetto dopo le sue parole splendide e coraggiose.
Con i migliori saluti David 


Tratto da “Vita privata di una spia. Le lettere di John le Carré” Copyright © Viereck Ltd, 2022 © 2023 Mondadori Libri S.p.A., Milano By arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency (Traduzione di Sara Crimi e Laura Tasso)