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 2023  settembre 01 Venerdì calendario

Vannacci valuta le offerte

Ci sono cose su Roberto Vannacci che fosse per lui non si dovrebbero scrivere, visto che al militare-tormentone dell’estate 2023 danno un po’ fastidio. «Tipo che rispondo dopo soli due squilli ai giornalisti – anche se è vero e non è certo un difetto, anzi – perché così sembra che non veda l’ora di agganciare la stampa per la smania di dichiarare, quando in realtà siete voi giornalisti a cercarmi».
Sia come sia, la giornata è di quelle che richiedono una sua reazione immediata, perché si è aperta con un’offerta ufficiale arrivata dai piani altissimi della Lega: quella del vicesegretario Andrea Crippa, che gli spalanca porte e liste del partito guidato da Matteo Salvini, con parole impastate di sincera fiducia («Averlo con noi sarebbe una cosa ottima») e autentica stima («Penso che potrebbe pure dare un grande contributo all’interno delle istituzioni»).
«Io sto andando al mare con la mia famiglia», scandisce l’autore de Il mondo al contrario, avvertito di buon mattino delle dichiarazioni di Crippa e intenzionato a parlarne usando la cifra stilistica messa in mostra nelle ultime settimane di celebrità, con quel misto di frasi improntate all’attendismo e alla prudenza, doti da campo di battaglia insomma. Il generale inizia dietro la collina, come nella canzone di De Gregori: «Non si dica che commento le parole di Crippa, come non ho commentato quelle del presidente Mattarella al Meeting. Però…». Però? «Però mi hanno detto che Crippa ha detto che per me ci sono le porte aperte della Lega e di questo lo ringrazio. Vede – aggiunge come in un crescendo rossiniano – io ringrazio sempre per le proposte che ricevo e le ascolto tutte. Quelle che arrivano dal campo militare, imprenditoriale, sanitario e anche quelle della politica. Non chiudo a prescindere nessuna porta. Ma valuto».
Chiedergli di sbilanciarsi con una domanda brutale che faccia cascare come birilli tutti i paletti retorici messi in precedenza – della serie: vabbe’ ma si candiderebbe o no alle Europee con la Lega di Salvini? – vuol dire costringere Vannacci a innescare la «modalità prudenza». «Io sono un paracadutista. E da paracadutista sono abituato a osservare tutto da molto molto in alto. E poi, solo poi, a decidere». E quindi «non mi sbilancio adesso né a favore della Lega, né di Fratelli d’Italia, né per Italexit di Gianluigi Paragone, né per i comunisti di Marco Rizzo. Li ringrazio tutti, li ascolto tutti e poi prenderò le mie decisioni». Alla nomea di uomo di parola, evidentemente, il generale tiene assai. «Scusi, ho detto che avrei ascoltato tutti e poi preso una decisione? Ecco, farò così. Nel frattempo, continuo a fare quello che ho sempre fatto: il soldato».
Il toto-futuro di Vannacci continua ad assomigliare sempre più a una soap opera di cui si sa l’inizio, si conoscono i protagonisti ma la fine è impossibile anche solo pronosticarla.
L’autore de Il mondo al contrario è un uomo all’ascolto rispetto ad altre proposte che sono già arrivate o potrebbero arrivare presto. E nella macedonia oratoria di «ringrazio», «valuto», «rifletto», «non chiudo alcuna porta», quando gli si chiede la tempistica di queste valutazioni – entro la fine dell’estate, dell’autunno, entro Natale? – il generale lascia l’interlocutore di stucco, come quel lancio di dadi al Monopoli che senza altro motivo che non sia la malasorte rispedisce il giocatore direttamente alla casella iniziale: «Entro quando non glielo so dire. Però valuto». Poi, finalmente, viene lasciato libero di andare al mare. Col telefonino acceso.