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 2023  settembre 01 Venerdì calendario

Intervista a Max Verstappen

Il numero 10 non è un ossessione e nemmeno un pensierino fugace. Max Verstappen ha in testa solo le vittorie, e pazienza che poi si trasformino in noiose (per lui) statistiche. Il campione del mondo della Red Bull potrebbe diventare domenica il primo pilota della storia a vincere 10 Gran premi di fila. Monza lo accoglie, anche se le bandiere rosse supereranno quelle arancioni dell’olandese. «Arriverò primo e saranno contenti, perché apprezzano chi dà il massimo». SuperMax siede a un tavolino nella ospitality Red Bull.
Un giorno la gente parlerà di queste sue imprese.
«Non sono troppo interessato a quello che gli altri pensano. Faccio il mio lavoro con il team e mi impegno al massimo in ogni fine settimana di gara. Mi piace vincere: è giusto festeggiare adesso, perché certi momenti non dureranno per sempre».
Che cosa prova a Monza nel Gran premio d’Italia?
«È sempre bello venire qui. Certo, i fans nostri sono in minoranza. È bello vedere la passione dei ferraristi, ma io cercherò di vincere ancora».
Lei qui è il cattivo della storia.
«No, non mi ritengo tale. Gli appassionati mi capiscono e apprezzano».
È opinione diffusa che al volante di questa macchina almeno 10 piloti sarebbero in grado di vincere il Mondiale.
«Forse vincerebbero, ma non nel modo in cui riesco io».
Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha insinuato che la sua vettura è migliore rispetto a quella di Perez.
«Ca***e. Io mi limito a dire: “Progettatemi la macchina più veloce e io la guiderò”. Non ho uno stile di guida particolare. Mi adatto a ciò che mi serve per andare veloce».
Andiamo al passato: prima vittoria a Barcellona nel 2016: si aspettava di diventare un serial winner in così poco tempo?
«Non ne ho mai parlato. Sono cose che non puoi controllare in Formula 1. A volte nella vita serve anche una dose di fortuna. Sono contento di quello che ho ottenuto finora e dovrò rassegnarmi a ciò che non riuscirò a fare».
Che cosa si immagina dopo la Formula 1?
«Mi piacciono altre corse automobilistiche. Vorrei creare un mio team, non in Formula 1 ma in endurance. Poi vorrei aiutare le giovani generazioni di piloti, perché adesso per loro è molto costoso».
Che cos’ha la Red Bull più della Ferrari?
«Al momento la Red Bull è la mia seconda famiglia, sono felice di essere qui e ho un contratto a lungo termine. Non posso fare un paragone con la Ferrari perché non la conosco a sufficienza. Ammiro i risultati che ha ottenuto in passato, in particolare nell’era di Michael Schumacher».
Adrian Newey è considerato uno dei più grandi progettisti: che rapporto ha con lui?
«Ognuno ha la propria personalità. Il nostro è un rapporto sincero, cresciuto negli anni. All’inizio mi considerava come un secondo figlio. Ci incontriamo anche lontano dalle piste. Quando vado a lavorare al simulatore lui è sempre lì. Parliamo di macchine, ma anche della vita, dei nostri progetti, delle nostre passioni».
Lo considera una mente speciale?
«Fa benissimo il suo lavoro da molto tempo. È impressionante vederlo all’opera. È incredibile anche quello che ha fatto in passato».
Hamilton ha prolungato di 2 anni il suo contratto in Mercedes: è contento di ritrovarselo in pista ancora per un po?
«A me non fa differenza. È un bene per lui e per la Mercedes: hanno preso la decisione giusta».
C’è qualcosa che l’ha colpita dei suoi ultimi due anni?
«Avevo come obiettivo di essere più costante possibile, evitando di perdere punti in incidenti stupidi. Mi impegno ogni fine settimana, facendo anche attenzione al budget cap, che non ti permette di eccedere nelle spese. Abbiamo un’ottima macchina, facile da guidare e prevedibile: non ha senso correre grossi rischi».
Secondo Leclerc lei non è imbattibile.
«È quello che un pilota deve pensare. Se credesse che io sono imbattibile sarebbe finito. È un commento che non mi stupisce: ogni pilota ritiene di essere il migliore».
Le piacerebbe rivivere una stagione adrenalinica come il 2021?
«Preferisco la situazione attuale, in una posizione dominante».
Qual è stata la svolta della sua carriera?
«A Monaco nel 2018. Ero davvero arrabbiato per un incidente in qualifica. Da lì è scattato l’interruttore»,
Secondo voci, Lando Norris della McLaren il prossimo anno sarà suo compagno di squadra al posto di Perez.
«Ecco il motivo per cui le chiamano voci. Non creda facilmente a queste storie. Se fossero sempre vere la Ferrari avrebbe ingaggiato una decina di piloti».
Lei con Lando ha un buon rapporto?
«Nel paddock è il mio migliore amico, oltre che uno dei più veloci, ma ha un contratto fino al 2025. Chiuso il discorso. Se fossi un team principal lo prenderei, però non saprei chi mettergli a fianco: scegliere il secondo pilota è sempre più difficile».