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 2023  agosto 31 Giovedì calendario

I tempi d’oro del Jackie O’

Chi visitava Roma durante gli anni Settanta aveva tre tappe obbligate, tre monumenti davanti ai quali tutti si mettevano in posa: di fronte al Colosseo, accanto alla Fontana di Trevi e all’ingresso del Jackie O’, il night club della Dolce Vita. Un locale di un certo livello, frequentato pure da nobili come l’allora principe Juan Carlos di Spagna o Grace Kelly. Per entrare al Jackie O’, soldi e status erano certo d’aiuto, ma non l’unica condizione. Un giorno fu respinta anche Loredana Bertè, presentatasi con degli hot pants come si usavano ai tempi, col sedere mezzo di fuori.
Per i comuni mortali, entrare al Jackie O’ era un’impresa. Al suo ingresso c’era questa specie di tubo lungo circa cinque metri dove ci si metteva in fila, e allo staff bastava uno sguardo per farti la lastra, non c’era scampo. Una volta dentro però nessuno ne usciva deluso. C’era gente che arrivava lì da ogni parte del mondo, tutti col portafoglio bello pieno e il secchiello con ghiaccio e champagne al centro del tavolo. Accanto potevi trovarti chiunque, da Sordi fino a Delon, ma gli apici si toccavano durante le feste. Nel ’79 la Parmalat ne organizzò una pazzesca, invitando mezza Formula Uno tra cui anche la coppia di amici-rivali più famosa di sempre, James Hunt e Niki Lauda.
Poi cominciò il declino, di Roma e di conseguenza del Jackie O’. Stava arrivando il berlusconismo, i soldi cominciavano a girare fra i più caciaroni e anche i night altolocati si adattarono, abbassando gli standard di ingresso e dunque dell’esperienza generale. Oggi il Jackie O’ è ancora aperto, sempre nella stessa traversa di via Veneto, ma del clima del passato è rimasto ormai poco. L’anno scorso c’è stata la festa per il 50esimo compleanno del locale, e nell’aria si avvertiva una tale decadenza che quasi mi è venuto il magone. Fra gli invitati c’era Er Viperetta, Massimo Ferrero, che negli anni Settanta girava tra i tavoli come una furia. Quel giorno invece me lo sono trovato nascosto in cucina, mentre annoiato pigliava a mozzichi qualche ostrica.